IL REGISTRO ITALIANO SULLA DENERVAZIONE RENALE: FINALITA’, CARATTERISTICHE E RISULTATI PRELIMINARI
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Figura 2 di 23.
Recenti lavori hanno dimostrato che la denrevazione renale transcatetere bilaterale è in grado di ridurre significativamente i valori di PAS e PAD nei pazienti con ipertensione resistente
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Figura 6 di 23.
schema delle valutazioni cliniche e raccolta dati nel follow-up dopo la procedura di denervazione renale
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Figura 7 di 23.
rappresentazione grafica dell’ablazione selettiva dei nervi renali transcatetere
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Figura 10 di 23.
Indagini strumentali eseguite nei pazienti sottoposti a denervazione renale
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Figura 13 di 23.
Valori di PAS PAD clinica e ambulatoriale e frequenza cardiaca basali, prima della procedura
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Figura 14 di 23.
effetti della denervazione renale sui valori di PAS e PAD clinica dopo 1, 3 e sei mesi dalla procedura
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Figura 15 di 23.
effetti della denervazione renale sui valori di PAS e PAD delle 24 ore dopo 1, 3 e sei mesi dalla procedura
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Figura 16 di 23.
Caduta pressoria dei valori di PAS e PAD delle 24 ore a distanza di sei mesi dalla procedura
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Figura 17 di 23.
Effetti della denervazione renale sui valori di pressione arteriosa nelle ore diurne e notturne
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Figura 18 di 23.
La denervazione renale non ha modificato significativamente i parametri di funzione renale e il quadro lipidico dopo 6 mesi dalla procedura
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Figura 19 di 23.
numero di farmaci somministrati ai pazienti inclusi nel registro prim della procedura e durante il follow-up
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Figura 20 di 23.
la procedura non ha determinato effetti collaterali nel periodo di osservazione
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Figura 22 di 23.
Altre forme di ipertensione associate ad ipertono simpatico potrebbero beneficiare della denervazione renale, come l’ipertensione essenziale stessa seppur non resistente; l’ipertensione associata ad OSA (uno studio osservazionale recente, condotto in pazienti affetti da ipertensione resistente associata ad apnee notturne, ha dimostrato che la denervazione è in grado di ridurre, oltre la pressione arteriosa, anche gli episodi di apnea e ipopnea); l’ipertensione in pazienti nefropatici con o senza insufficienza renale, dializzati e trapiantati portatori dei reni nativi (nei quali, in passato, è stata dimostrata una riduzione della PA e una normalizzazione dell’MSNA dopo nefrectomia bilaterale). Inoltre anche lo scompenso cardiaco, condizione clinica in cui l’ipertono simpatico gioca un ruolo cruciale, potrebbe giovare di tale trattamento.
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Figura 23 di 23.
In campo nefrologico recentemente è stato pubblicato uno studio pilota condotto su 15 pazienti affetti da insufficienza renale moderata-severa (eGFR medio=31 ml/min) e ipertensione resistente. La denervazione renale bilaterale si è dimostrata efficace nel ridurre la pressione arteriosa in assenza di alterazioni dell’eGFR nel breve e nel lungo termine inoltre gli autori hanno osservato una riduzione (seppur statisticamente non significativa vista la scarsa numerosità del campione oggetto di studio) dei valori di proteinuria delle 24 ore e di UACR.