DIALISI PERITONEALE INCREMENTALE IN ETÀ PEDIATRICA: UNA NUOVA SCELTA TERAPEUTICA?

SESSIONE POSTER I

DIALISI PERITONEALE INCREMENTALE IN ETÀ PEDIATRICA: UNA NUOVA SCELTA TERAPEUTICA?

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INTRODUZIONE

In letteratura non esiste un consenso unanime in grado di definire i vantaggi di un trattamento iniziale di dialisi peritoneale (DP) alternativo, quale la dialisi peritoneale incrementale (DPI), rispetto al trattamento standard a dose piena (Bertoli SV – 2010) [1]. Per DPI si intende un trattamento di DP con piccola dose dialitica iniziale ed incremento progressivo della stessa in base alla perdita della funzione renale residua (FRR) ed in relazione al mantenimento di un costante target depurativo complessivo (Viglino G – 2008) [2] (full text).

Secondo diversi Autori, i vantaggi della DPI, rispetto alla DP a dose piena, sono: inferiore numero di scambi con ridotta perdita proteica e minore esposizione al glucosio, mantenimento di una diuresi residua soddisfacente per tempi prolungati, ridotto impegno da parte dei familiari (Perl J – 2009 [3]).

Ancora più complessa è la scelta di una metodica alternativa in pazienti in età pediatrica, per mancanza di dati in letteratura. Descriviamo la nostra eperienza di un ambulatorio di dialisi peritoneale pediatrico, dove sono seguiti, allo stato, 11 bambini di età compresa tra 10 mesi e 13 anni. Due pazienti sono in trattamento con metodica DPI, i restanti 9 con metodica automatizzata a dose piena.

CASO CLINICO 1

C.M., affetta da insufficienza renale cronica secondaria a nefropatia da reflusso vescico-ureterale e vescica neurogena, ha iniziato il trattamento dialitico a 12 anni con uno schema di DP di due scambi al giorno. I due scambi vengono effettuati a distanza di 12 ore con soluzione per dialisi peritoneale a concentrazione di glucosio a 1.36% e con volume di carico di 1200 ml (857 ml/mq di superficie corporea). La paziente in 12 mesi di osservazione non ha presentato alcun episodio di peritonite, ha presentato sempre un soddisfacente target depurativo e, soprattutto, continua a mantenere una FRR buona con una diuresi giornaliera di circa 1200 ml. Svolge le attività scolastiche ed extra scolastiche tipiche della sua età senza alcuna difficoltà. È attualmente in lista attiva per trapianto di rene da donatore cadavere.

CASO CLINICO 2

A.V., 5 anni, è affetto da una sindrome polimalformativa complessa con coinvolgimento neurologico, scheletrico, gastrointestinale e genitourinario, grave ritardo psicomotorio e di crescita. Il paziente, in nutrizione enterale mediante gastrostomia e parenterale attraverso CVC, a aprile 2013 ha iniziato il trattamento di DP in modalità automatizzata. Dopo due mesi circa, per difficoltà nella gestione familiare della metodica, è passato, visto la sua FRR valida, ad uno schema di DPI. Effettua tre scambi al giorno, i primi due con soluzione per DP a glucosio 1.36% e con volume di carico di 500 ml (769 ml/mq di superficie corporea) e il terzo, ovvero quello notturno, con 300 ml di soluzione contenente icodestrina 7.5%. Il piccolo non ha mai avuto peritonite e presenta una buona efficacia depurativa ed ultrafiltrativa. La compliance familiare è soddisfacente.

CONCLUSIONI

Nella nostra esperienza la DPI si è dimostrata una valida scelta terapeutica anche in età pediatrica, efficace nel mantenimento della FRR, di uno stato nutrizionale soddisfacente e di una depurazione adeguata. La DPI è ben accettata dai pazienti e dai familiari, in quanto ha condizionato solo marginalmente le abitudini di vita e lavorative di tutta la famiglia. Le complicanze e le ospedalizzazioni sono state pressochè nulle.