DIALISI PERITONEALE INCREMENTALE CON ICODESTRINA. 4 ANNI DI OSSERVAZIONE: DATI PRELIMINARI
Razionale
Dai dati del Registro Italiano la DP incrementale (DPI) rappresenta una opzione terapeutica sempre più diffusa ed in continua crescita. La prescrizione prevede una iniziale dose dialitica che si incrementa nel tempo alla graduale riduzione della funzione renale residua. Può essere effettuata sia in CAPD con 1-2 scambi / die, o in APD per 4-5 giorni a settimana. La DPI tuttavia non è sinonimo di dialisi precoce. Rappresenta una buona opportunità in quanto ben accettata dai pazienti che iniziano la terapia sostitutiva renale in modo meno invasivo. Oltre ad una migliore qualità di vita offre vantaggi clinici quali un minore carico di glucosio con minori alterazioni del metabolismo glico-lipido.
Studio prospettico osservazionale su pazienti incidenti in dialisi peritoneale seguiti in ambulatorio nefrologico da almeno 6 mesi nel periodo gennaio 2010 – dicembre 2013 con modalità incrementale manuale valutando l’adeguatezza dialitica, la funzione renale residua e le complicanze.
Casistica e Metodi
52 pz hanno iniziato DP nel periodo gen 2010- dic 2013. Di questi 30 con CAPD e 22 con APD.
27 pazienti in CAPD (17 M;10 F) età anagrafica (59±13 aa) hanno aderito al programma di dialisi incrementale manuale (iCAPD). Il VFG basale era di 8,47±2,94 ml/min. con diuresi residua di1745±446 ml/24h di La iCAPD prevedeva uno scambio lungo notturno con icodestrina nel monoscambio, ed un successivo scambio di 4/5 ore con soluzione 1,36% in caso di due scambi.
Risultati
Nei periodo di osservazione i mesi di trattamento in iCAPD sono stati 485. 4 pz sono stati trapiantati, 1 pz è deceduto per neoplasia, 1 pz è passato all’emodialisi per interruzione della DP da comunicazione pleuro-peritoneale, 1 pz è passato all’APD per scelta, 3 pz sono passati a 3 scambi, 17 pazienti effettuano ancora iCAPD: 13 con monoscambio e 4 con due scambi.
Il tempo medio di permanenza con uno scambio è stato di 15±8,6 mesi; quello totale con uno/due scambi è stato di 17,9±10,6 mesi.
Dopo 12 mesi di DPI la diuresi è rimasta immodificata (1875±330 ml/24h).
Durante il periodo di osservazione dei 52 pazienti in DP si sono osservati 8 episodi di peritonite (1 episodio/128 mesi/pz). 3 di questi episodi nel gruppo dei pz iCAPD con un tasso di incidenza di (1 episodio/161 mesi/pz) e 5 indialisi peritoneale standard (1 episodio/109 mesi/pz).
Conclusioni
I dati della letteratura sugli outcomes della DPI sono ancora limitati. Dai dati preliminari del nostro studio si rafforza l’evidenza chela DPI sembra essere la modalità di inizio più idonea della dialisi peritoneale. In particolare sia per pazienti anziani in quanto meno invasiva, sia per pazienti giovani in quanto “ponte” per il trapianto renale. Il minore numero di scambi con una dose dialitica adeguata permette minori complicanze glico-metaboliche, ridotta incidenza di peritoniti nonché minori costi.