Figura 3 di 14.
Quadro clinico descritto in assenza di altri fattori di rischio per SCC (sovraccarico di volume, anemia, distiroidismo,….)
Da febbraio 2011 compariva cardiopalmo episodico: ECG-Holter ed ecocardiografia negativi per aritmie o peggioramento del quadro cinetico e valvolare. Consigliato aumento del carvedilolo.
Da novembre 2011 evoluzione in classe NYHA 4: dispnea soggettiva da sforzo lieve e a riposo con crepitii basali e riduzione progressiva del peso secco con miglioramento transitorio della sintomatologia con necessità conseguente di riaggiustamento a scendere del peso secco. Approfondimenti cardiologici non dirimenti: ecocardiografia (FE 47%, PAPs 49mmHg, diametro diastolico (LVIDd) e sistolico (LVIDs) del ventricolo sinistro 69 e 39 mm): invariato rispetto ai controlli degli anni precedenti, ECG-Cicloergometro (lieve sopraslivellamentoST), scintigrafia miocardica (ipoperfusione anteriore distale-apicale persistente).
A gennaio 2012 riscontro ecodoppler di FAV ad alta portata (Qa>3800ml/min, RCP=38%), ecocardiografia stabile (FE 47%, PAPs 49mmHg, IM moderata) con aumento di LVIDd (75mm) e di LVIDs (56mm).
02/ si procedeva a revisione chirurgica (PTFE-bypass su v. cefalica e chiusura della v.basilica). All’ecodoppler, parziale riduzione della portata sulla vena di scarico (2300ml/min), ma non sull’arteria brachiale (Qa 3000ml/min). Seguiva miglioramento clinico (NYHA 2).
A META’ MARZO (dopo 2 settimane), regressione a NYHA 4 con tachicardia sinusale: consigliato sostituzione di carvedilolo con ivrabadina e sua titolazione solo con parziale beneficio. A META’ APRILE in presenza di nota CMD ipocinetica e valvolare si procedeva a chiusura completa della FAV: rapido miglioramento soggettivo nell’immediato post-operatorio e stabilizzazione clinica nelle sei settimane successive (NYHA 2, RS normofrequente, FE 35%, PAPS 40mmHg, LVIDd 69mm, LVIDs 57mm e Qa dell’a. brachiale 169ml/min).
OSSERVAZIONI:
-Ecocardio del 02/2011 eseguito in M-Mode>> per errori di allineamento le misurazioni possono venir sotto o sovra-stimate e così di conseguenza la stima della funzione del VS; inoltre in presenza di cardiopatie che provocano alterazioni non simmetriche (es. ischemia) o modificazioni della forma del ventricolo (es. cardiomiopatia dilatativa) la modalità M-mode può non essere rappresentativa delle dimensioni e della funzione del VS. Dovrebbe essere usato sempre il B-mode “4 camere” e biplanare: è una tecnica tomografica che consente di ridurre le assunzioni geometriche e che utilizza i dati di più immagini tomografiche. – Da notare comunque: Øaumento della PAPS; Øaumento del LVDs: 39 mm >> 56 mm, Δ = 17 mm è una differenza notevole, nonostante le misurazione siano state fatte in M-mode, e B-mode rispettivamente.
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