Vitamina D e modulazione immunologica nel paziente in emodialisi

RAZIONALE

L’aumentata suscettibilità alle infezioni e la ridotta risposta anticorpale alle vaccinazioni si osservano frequentemente nei pazienti emodializzati, nei quali sono associate a un’alterata funzione dei linfociti T [1] e ad uno stato infiammatorio generalizzato [2] (full text). Diversi studi hanno messo in correlazione la carenza di vitamina D con l’aumentata incidenza di infezioni, neoplasie e malattie cardiovascolari in questi pazienti, suggerendo un ruolo immunomodulante della vitamina D [3] (full text), [4], [5] (full text)

PAZIENTI E METODI

Nel nostro studio abbiamo sottoposto a vaccinazione anti-epatite B un gruppo di 39 pazienti in emodialisi cronica, valutando l’impatto dei principali parametri demografici, clinici e biochimici sulla probabilità di sieroconversione anti-HBs.

RISULTATI

Dopo 30 giorni dal termine del ciclo vaccinale abbiamo osservato una sieroconversione (HbsAb >10 mUI/ml) nel 79.5% dei pazienti (Fig. 1). Il confronto delle diverse variabili esaminate tra i due gruppi ha dimostrato una differenza statisticamente significativa solo per i livelli di 25-OH vitamina D misurati prima dell’inizio del protocollo vaccinale, risultati significativamente più bassi nei pazienti non sieroconvertiti rispetto ai pazienti sieroconvertiti (5.9±3.2 ng/ml vs. 13.5±8.8 ng/ml; p<0.005) (Fig. 2-4). Inoltre si osservava una correlazione statisticamente significativa tra i livelli di 25-OH-vitamina D prima della vaccinazione ed il titolo anticorpale IgG anti-HBs misurato al completamento del ciclo vaccinale (R2 0.7504, rho di Spearman 0.497, p<0.005) (Fig. 5). Infine, suddividendo i pazienti in due gruppi in base all’assunzione o meno di attivatori del recettore della vitamina D (VDRA, in particolare paracalcitolo), prescritti per il trattamento dell’iperparatiroidismo secondario, i pazienti in terapia con VDRA hanno mostrato un tasso di siero conversione del 52% a fronte del 25% di sieroconvertiti nei pazienti non in terapia con VDRA (Fig. 6).

CONCLUSIONI

Il nostro studio suggerisce che i livelli di 25-OH-colecalciferolo nei pazienti in dialisi possano condizionare la risposta anticorpale al vaccino anti-epatite B. Anche la terapia con paracalcitolo è associata con una tendenza all’aumento della probabilità di sieroconversione, suggerendo un possibile effetto immunostimolante dei VDRA nei pazienti uremici.