Valutazione del rischio cardiovascolare in una popolazione di pazienti affetti da glomerulonefriti primitive e secondarie a LES

Razionale

Il rischio di malattia cardiovascolare, in giovani donne con LES è stato stimato essere fino a circa 50 volte più alto rsipetto alla popolazione generale dello stesso sesso ed età [1] (full text) [2]. Tale situazione è legata ad alterazioni dello spessore medio intimale e della perfusione cardiaca, attraverso meccanismi non spiegabili secondo i fattori di rischio tradizionali. Per tale motivo, abbiamo voluto effettuare uno studio di confronto sul rischio cardiovascolare tra pazienti affetti da glomerulonefriti lupiche rispetto ad altri affetti da patologie glomerulari non LES correlate (patologie glomerulari primitive). 

Casistica e metodi

Sono stati arruolati 32 pazienti (18 F, 14 M) affetti da gn primitive (n.17, gruppo GP) e gn lupiche (n.15 gruppo GL) con età media di 41 anni (DS +4.2 anni). Tutti i pazienti arruolati dovevano avere un anamnesi negativa per patologie cardiovascolari effettuata sulla base di screening cardiovascolare con ECG ed ecocardiogramma (figura 0). 30 soggetti sani, con simili caratteristiche, componevano il gruppo di controllo.

I parametri ematochimici sierici ed urinari utilizzati sono riportati in figura 0. Inoltre venivano considerati i seguenti fattori: terapia farmacologica con vitamina D, immunosoppressori, corticosteroidi, ipolipemizzanti, antidiabetici ed i mesi intercorsi dalla diagnosi della patologia glomerulare. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a studio ultrasonografico dell’arteria carotide sinistra per la valutazione del CIMT, ed a studio ecocardiografico per la valutazione dello strain longitudinale (LS) e circumferenziale (CS).

Risultati

L’analisi dei dati ha evidenziato che il gruppo dei pazienti con GP e GL presentava all’ecocardiogramma valori di LS e CS significativamente inferiori rispetto al gruppo controllo (LS: 19.75+2.07 vs 23.76+1.87, p<0.05; CS: 25,75+-2.98, p<0.05); inoltre è stata evidenziata una correlazione inversa (r=-0.99; p<0.01) altamente significativa tra i livelli sierici di PTH e il CS nel gruppo dei pazienti con glomerulonefriti vs controlli. Infine è stata evidenziata una differenza significativa del IMT CC tra il gruppo NL rispetto al GP (0,45+- 0,09 vs 0,58+-0,17; p=0.01).

Conclusioni

Il rischio cardiovascolare risulta aumentato in entrambe le popolazione. ›Le alterazioni della cinetica miocardica che causano una DISFUNZIONE SISTOLICA SUBCLINICA, sono evidenti in una fase molto precoce della malattia renale. Metodiche più avanzate rispetto al semplice esame ecocardiografico, hanno messo in evidenza che pazienti con malattie glomerulari a patogenesi immunomediata presentano uno strain longitudinale globale ridotto rispetto ai  controlli Quale sia il ruolo delle alterazioni immunologiche nel determinismo del maggior rischio non è chiaro; è opportuno che questi pazienti vadano considerati in modo diverso e vengano sottoposti ad attento monitoraggio cardiovascolare nonostante la giovane età.