RAZIONALE
In dialisi peritoneale l’adeguatezza è definita da:
- wKt/V ≥ 1,7;
- clearance settimanale della creatinina (wClCr) ≥ 45 l/settimana
risultanti dalla somma della componente renale e peritoneale [1] (full text).
Su questi presupposti si è ipotizzato di poter iniziarela DPa dose ridotta, DP incrementale (incrDP), in presenza di una funzione renale residua (FRR) significativa [2] (full text) [3], [4] (full text).
IncrDP significa iniziare con 1-2 scambi/die e, successivamente, adeguare la dose dialitica al ridursi della FRR.
Scopo di questo studio è stato quello di confrontare in termini di sopravvivenza, ospedalizzazione, adeguatezza dialitica ed incidenza di peritonite, pazienti incidenti in incrDP (INCR) e pazienti incidenti in trattamento dialitico standard (CAPD o APD a dose piena (CTRL)).
CASISITICA e METODI
Studio monocentrico, storicamente prospettico.
Sede: U.O. Nefrologia Spedali Civili e Università di Brescia
Periodo: 01 gennaio 2002 – 31 dicembre 2007
Termine del follow-up: 31 dicembre 2012
Criteri di inclusione:
- follow-up completo e di almeno sei mesi;
- FRR iniziale ≥ 3 ml/min
- indicazione nefrologica alla dialisi peritoneale
La incrDP veniva proposta solo ai pazienti che sceglievano la metodica manuale (scelta libera).
Parametri valutati:
- dati anagrafici ed antropometrici;
- comorbilità:
- FRR all’inizio della dialisi;
- FRR nel tempo;
- classe di permeabilità peritoneale;
- wKt/V e wClCr totali (renali+peritoneali);
- incidenza di peritonite;
- ospedalizzazione;
- sopravvivenza.
Definizione incrDP: 1-2 scambi al dì.
Analisi statistica
Statistica decrittiva: M±DS o mediana e range (in base a distribuzione dati).
Dati di prevalenza: χ2.
Confronti: t di Student per dati indipendenti o dati appaiati secondo quanto appropriato.
Analisi di sopravvivenza (“intentino to treat” e “as treated”): Kaplan-Meier con logrank test.
Analisi multivariata: modello del rischio proporzionale di Cox.
Accettata come significativa una p<0.05.
RISULTATI
Paziente incidenti nel periodo considerato: 178; eleggibili: 105 di cui 29 (28%) INCR e 76 (72%) CTRL. I due gruppi non erano significativamente diversi per genere, età ad inizio del trattamento, patologia renale di base, comorbilità, peso, indice di massa corporea, FRR e classe di permeabilità peritoneale (Figura 1).
Nel corso del follow-up in entrambi i gruppi sono stati mantenuti i livelli di adeguatezza dialitica.
Incidenza di peritonite: 1/122 mesi-paziente(pz) in INCR e 1/45 mesi-pz in CTRL.
Sopravvivenza dal 1° episodio di peritonite: maggiore in INCR rispetto a CTRL (p=0,03) (Figura 2).
Sopravvivenza dei pazienti: simile nei due gruppi, sia “as treated” sia “intentino to treat” (Figure 3, 4).
Analisi di Cox: fattori significativi: vasculopatia cerebrale (p=0.002) e periferica (p=0.046), cardiopatia ischemica (p=0,007) ed età (p=0,022) (Figura 5).
Incidenza di ricoveri: INCR 1/22 mesi-pz vs CTRL 1/9 mesi pz (p<0.001).
Durante il follow-up:
- 21 INCR sono passati a dose piena: 19 per declino della FRR; 2 per ernie addominali
- 8 INCR sono stati trapiantati durante il trattamento incrementale.
Al momento del passaggio a dose piena tutti i pazienti INCR rispettavano i target minimi di depurazione.
La mediana di sopravvivenza del metodo incrDP è stata di 17 mesi (range 2-65 mesi).
CONCLUSIONI
La incrDP permette:
- un trattamento dialitico adeguato con eguale sopravvivenza del paziente rispetto al trattamento standard;
- minor incidenza di peritonite rispetto a CTRL.