INTRODUZIONE
I pazienti affetti da insufficienza renale cronica in trattamento sostitutivo cronico sono maggiormente a rischio di contrarre infezioni. L’infezione da virus HBV è tuttora un problema rilevante nella popolazione emodializzata, la frequenza dei portatori cronici di HBsAg è pari a circa 1-5% nei dializzati [1].
La vaccinazione determina nei pazienti una protezione parziale e poco duratura nel tempo,tuttavia non esistono chiare linee guida in merito al timing ed alle modalità di vaccinazione ed i dati in letteratura spesso non sono univoci [2].
Dati pubblicati in letteratura e riferiti a pazienti uremici sottoposti a vaccinazione anti-HBV hanno evidenziato tassi di sieroconversione compresi tra il 50 e l’84% in antitesi con quanto osservato nella popolazione generale che presenta tassi medi di sieroconversione di circa il 90%.
Scopo dello studio era quello di valutare la risposta anticorpale di una popolazione di pazienti in trattamento emodialitico cronico trisettimanale sottoposti a vaccinazione anti-HBV ed evidenziare eventuali differenze tra i gruppi che avevano o meno dimostrato una sieroconversione efficace.
MATERIALI E METODI
Abbiamo valutato 112 pazienti incidenti in HD tra il 2004 ed il 2013 di età media 69±10 a.,36 (32%) F e 76M (68%). Di questi, 74 pz. sono stati vaccinati secondo uno schema che prevedeva 3 somministrazioni (0-1-6 mesi) al terminedella seduta dialitica per via intramuscolare(IM) di HBVAXPRO 40 mg,
Tutti i pazienti dello studio presentavano buoni indici nutrizionali, valutando sia il profilo lipidico sia i livelli serici di albumina.
Il vaccino utilizzato conteneva l’antigene di supeficie dell’epatite B adsorbito su idrossifosfato amorfo di alluminio solfato (0,50 milligrammi Al+) prodotto da un ceppo ricombinante di lievito Saccharomyces cerevisiae (ceppo 2150-2.3).Il titolo anticorpale anti-HBV è stato testato routinariamente ogni 6 mesi per un periodo di almeno 24 mesi.
RISULTATI
Dei 74 pazienti vaccinati 48 (64.9%) erano in trattamento con bicarbonato dialisi, 19 (25.7%) in AFB e 7 (9.5%) in HFR; 29 (39.2%) erano diabetici.
Il titolo anticorpale anti-HBV è stato testato ogni 6 mesi per 24 mesi e sono stati considerati RESPONDER(R) i pazienti con un titolo anticorpale >10UI/L.
È stata osservata una buona risposta dopo 6 m. in 43 pz. (58.1%)(R) con titolo anticorpale compreso tra 10 e 1000 UI/L), 14 pazienti (32.5%) erano diabetici, 26 (60.5%) in bicarbonato dialisi, 11 (25.6%) in AFB e 5 (11.6%) in HFR;
I pazienti NON RESPONDER (NR) sono stati 35 (47.3%) e tra questi 18 erano diabetici (51.4%), 21 (57.1%) in trattamento in bicarbonato dialisi, 11 (25.6%) erano in AFB,4 (9.3%) in HFR.
Dopo 24 m.dei 43 R solo 13 (30.2%) avevano conservato un titolo anticorpale >10UI/L, di questi 4 (30.7%) erano diabetici, 8 (61.5%) in bicarbonato dialisi, 3 (23.1%) in AFB e 2 (15.3%) in HFR (Tab. 1).
L’analisi dei dati,confrontando le varie metodiche dialitiche utilizzando vari test statistici (t-test,modello logistico e regressione lineare) non ha evdenziato differenze significative se non una miglior e più duratura risposta anticorpale nei pazienti anagraficamente più giovani ed una minor e meno duratura risposta nei soggetti diabetici (p<0.030) (Tab. 2).
CONCLUSIONI
Questi risultati evidenziano che lo schema vaccinale adottato non ha prodotto una potezione anticorpale soddisfacente con il solo 58.1% di responder indipendentemente dalla metodica dialitica [3], altri fattori come il diabete [4] alterano la risposta immunitaria.
Dall’osservazione dei diversi gruppi sottoposti a bicarbonato dialisi (HD), AFB e HFR non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa in termini di risposta alla vaccinazione.
I diabetici non solo sono poco responsivi ma presentano un titolo anticorpale più basso rispetto ai non diabetici. Resta opportuno eseguire precocemente la vaccinazione antiHBV,forse gia in fase CKD 3-4, in ogni paziente candidato al futuro trattamento emodialitico [5].