RAZIONALE
Da molti anni nel nostro Centro la programmazione ottimizzata del predialisi si basa sulla stima dei tempi di inizio del trattamento dialitico mediante regressione lineare del decremento passato del GFR integrata dall’analisi dei fattori di progressione (figura 1).
Alla funzione tradizionale di scelta della dialisi si è aggiunta recentemente quella di preparazione al trapianto, eventualmente preventivo. Inoltre per APKD il Centro trapianti può proporre la nefrectomia che inevitabilmente accelera l’ingresso in dialisi. Al momento tuttavia non è chiaro a quale valore “critico” di GFR avviare tali procedure che hanno, in particolare la nefrectomia, conseguenze importanti sulla vita del paziente e delle quali deve essere informato.
Allo scopo di identificare i valori “critici” di GFR e consentire una scelta consapevole del paziente abbiamo analizzato il decremento predialitico del GFR nella APKD.
CASISTICA E METODI
Pazienti affetti da APKD seguiti in predialisi a partire da un GFR > 15 ml/minuto, che hanno iniziato il trattamento dialitico nel periodo 01/01/2006-28/02/2014.
Per ciascun paziente sono stati calcolati
1) la durata del follow up predialitico.
Il periodo predialitico è stato ripartito in tre intervalli definiti da valori critici di GFR (calcolato secondola formula MDRD175):
A) GFR >15 ml/minuto,
B) GFR 15-8 ml/minuto,
C) GFR <8 ml/min – inizio dialisi.
Per ciascun periodo ed in ciascun paziente è stato considerato il tempo trascorso nell’intervallo di GFR considerato con particolare attenzione al tempo trascorso dal primo riscontro di un GFR <15 ml/minuto all’inizio del trattamento dialitico.
2) La velocità di progressione della malattia mediante regressione lineare per ciascun intervallo di GFR. Per evitare distorsioni legate alla frequenza temporale delle determinazioni è stata considerata non più di una determinazione mensile.
RISULTATI
I pazienti APKD avviati al trattamento dialitico (follow-up: 59,5±23,8 mesi) sono stati 13 di cui 8 in DP e5 inHD.
Le caratteristiche dei pazienti studiati sono riportate in FIGURA 2.
Il decremento medio del GFR ed il coefficiente di variabilità osservati nei 3 intervalli di tempo in cui è stato ripartito il periodo predialitico è riportato in figura 3.
Pur essendo la velocità di decremento del GFR nel terzo periodo, C (ΔGFR= -0,19±0,15 ml/min/mese) inferiore a quella dei periodi precedenti (periodo A: ΔGFR = -0,33±0,24 ml/min/mese – periodo B: ΔGFR = -0,32±0,11 ml/min/mese) la notevole variabilità non rendeva significativo il risultato.
Il tempo medio impiegato da un GFR<15 all’inizio della dialisi è stato di 28,2±9,4 mesi e comunque in tutti, tranne 1 paziente affetto da cardiopatia (nel quale il trattamento dialitico è stato iniziato ad un GFR di circa 9 ml/minuto), superiore ai 20 mesi.
Nel follow-up dialitico 5 pazienti sono stati trapiantati, 3 sono deceduti, 4 sono ancora in trattamento dialitico in dialisi, 1 ha appena posizionato il catetere peritoneale.
CONCLUSIONI
L’evoluzione della nefropatia policistica sotto un GFR di 15 ml/minuto, in assenza di comorbilità significative, porta al trattamento dialitico in un tempo superiore ai 20 mesi.
Effettuare la nefrectomia ad un GFR di 15 ml/minuto significa anticipare di circa 2 anni l’inizio del trattamento dialitico.
Il sistema di previsione utilizzato consente una buona programmazione delle attività del predialisi e della eventuale nefrectomia ed una maggiore consapevolezza da parte del paziente a tali procedure.