Razionale
La fistola artero-venosa nativa (FAV) è considerata il gold standard tra gli accessi vascolari (AV) per emodialisi, in termini di pervietà, mortalità e complicanze. Recenti evidenze suggeriscono come il graft artero-venoso (GAV), specie in alcuni pazienti, non sia inferiore riguardo mortalità dei pazienti e sopravvivenza cumulativa dell’AV
Casistica e Metodi
Studio retrospettivo su pazienti incidenti e prevalenti sottoposti al confezionamento di un nuovo AV nativo o protesico tra l’1/01/2001 e il 31/12/2012. Gli outcome considerati sono stati: pervietà primaria (PP), pervietà secondaria (PS), fallimenti primari (FP), dipendenza da CVC, incidenza complicanze e degli interventi di revisione
Risultati
Sono stati analizzati 366 AV (305 FAV e 61 GAV) in 270 pazienti (Figura 1), (età media di 64,8±14,7 anni) (Figura 2). I FP sono stati 3 volte più frequenti nelle FAV (14,4% vs 4,9%,P = 0,07) (Figura 3), tuttavia la loro PP è risultata significativamente superiore a quella dei GAV, sia includendo che escludendo i FP. La PS non ha differito significativamente (sopravvivenza mediana 57,3 vs 34,8 mesi, P= 0,36), se non dopo aver escluso i FP (sopravvivenza mediana 70,9 vs 34,9 mesi, P = 0,03) (Figura 4).
L’incidenza delle complicanze e delle revisioni sono risultate più elevate nei GAV (Figura 5, 6), mentre la dipendenza da CVC è stata inferiore: 0,988 vs 0,186 complicanze per a*pz (P <0,001); 0,743 vs 0,066 interventi per a*pz (P <0,001); 32 (27,8–38,3) vs 58 (39–84,5) giorni (P <0,001). La presenza del CVC è emersa come predittore indipendente di minor sopravvivenza primaria degli AV (HR 1,48, 95% CI 1,02–2,15).
Conclusioni
Le FAV sono maggiormente soggette ai FP, la loro PP è risultata costantemente superiore a quella degli accessi protesici, mentre la PS è risultata significativamente maggiore, solo escludendo i FP. I GAV, pur minimizzando la dipendenza da CVC, sono maggiormente soggetti alle complicanze e necessitano di un maggior numero di interventi per il mantenimento della pervietà.