Razionale
L’amiloidosi rara ma devastante patologia causata dalla deposizione extracellulare di fibrille congofile morfologicamente simili tra loro, ma costituite da proteine differenti, determina progressiva disfunzione d’organo. L’identificazione delle proteine amiloidogeniche con tecniche di proteomica migliora il managment clinico della malattia. In questo studio riportiamo due casi di amiloidosi refrattari ai nuovi chemioterapici, la cui prognosi potrebbe correlarsi all’esito dell’analisi proteomica con spettrometria di massa (MS-based).
Casistica e Metodi
Abbiamo confrontato l’outcome di 10 pazienti con Amiloidosi AL alla biopsia renale e coinvolgimento renale (MDRD medio 34,6 ml/min; proteinuria nefrosica 15,1± 4,21 gr/24h), modico coinvolgimento cardiaco (Pro-BNP medio di 361.1, SIV medio 12,5 mm), FLC kappa in 4 pz e lambda in 6, infiltrato plasma cellulare <10% all’agoaspirato midollare e del 5-10% alla BOM. Per identificare la proteina implicata nei depositi di amiloide, si effettuava sul siero e sul Grasso Periombelicale l’analisi proteomica con elettroforesi bidimensionale, Western Blotting e MS-based. Tutti i pazienti venivano terapizzati con: Bortezomib sc 1.3 mg/ m2 giorni 1,4,8,11; Endoxan 200 mg/m2 orale giorni 1,8,15,22 e Desametasone 40 mg orale giorni 1,8,15,22 di ogni ciclo, ogni 21 giorni e per 9 cicli.
Risultati
In due (no-responder) dei 10 pazienti (responder) non si osservava remissione della malattia (ESRD, incremento delle FLC e aumento del pro-BNP). Entrambi erano stati trattati anche con Lenalidomide+Desametasone sospesi dopo due cicli per anemizzazione e trombocitopenia, persistenza FLC. Dalla mappa bidimensionale si osservava nei no-responder un pattern proteico anomalo:una quantità notevole di proteine con PM>60000 D, la cui banda non si osservava nei responder. La MS-based caratterizzava la proteina quale IgG sottotipo 3 (IgG3), usualmente presente nell’1-7% e pari al 90% nel siero dei no-responder.
Conclusioni
Il peggiore outcome dell’Amiloidosi AL nei due no-responder rispetto ai responder, con paragonabili livelli di FLC, potrebbe dipendere dalla componente integra di IgG3 con proprietà chimico-fisiche diverse dalle IgG frequentemente coinvolte nell’amiloidosi.