RUOLO DEGLI ANTICORPI ANTI RECETTORE TIPO 1 DELL’ANGIOTENSINA II NELLA GLOMERULOPATIA CRONICA POST-TRAPIANTO: ANALISI MONOCENTRICA

Razionale

La glomerulopatia cronica da trapianto (GPTC) rappresenta un’importante causa di perdita del rene trapiantato. Il ruolo degli anticorpi anti-HLA donatore specifici (DSA) nel rigetto è noto, mentre rimane poco definito quello degli anticorpi non-HLA (Banasik M – 2013 [1]). Sta emergendo l’importanza degli anticorpi anti-recettore tipo-1 dell’angiotensina-II (AT1R-Ab) nel rigetto acuto anticorpo mediato, tuttavia non ci sono studi circa la loro implicazione nella GPTC (Dragun D – 2013 [2]; Giral M – 2013 [3] (full text)).

Lo scopo del nostro studio è stato valutare l’incidenza e l’impatto clinico degli AT1R-Ab nei pazienti trapiantati affetti da GPTC.

Casistica e Metodi

Abbiamo analizzato tutte le biopsie effettuate per peggioramento funzionale tra gennaio 2007 e dicembre 2014 (N=1410) e selezionato i casi di GPTC (N=49). 6 volontari sani sono stati studiati come gruppo di controllo. È stata analizzata la presenza di DSA al momento della biopsia (Flow-PRA, One Lambda) considerando come cut off di positività un MFI > 100 e gli AT1R-Ab IgG (ELISA, One Lambda) sia nei sieri pre-trapianto che alla biopsia (positività ≥10 U/mL).

I pazienti sono stati confrontati per le principali caratteristiche cliniche e demografiche.

Risultati

Gli AT1R-Ab sono risultati positivi: in 20/39 pazienti (51%) pre-trapianto – non disponibili 10 sieri; in 9/49 pazienti (19%) al momento della biopsia. I DSA sono risultati positivi in 34/49 pazienti (69.4%).

Non sono state evidenziate correlazioni tra AT1R-Ab e i seguenti parametri: patologia di base, PRA, ischemia fredda, DGF, età e sesso, numero trapianti, ipertensione (anche maligna), vasculopatia, preeclampsia, C4d positività alla biopsia, precocità di insorgenza della GPTC. Si è osservato che nei pazienti con cardiopatia il rischio di avere AT1R-Ab ≥10 U/mL è aumentato (OR 3,55 IC [0,35-35,19], ns).

Il fallimento del trapianto è complessivamente del 38.5%, nei pazienti AT1R-Ab positivi la probabilità aumenta al 52.3% (OR 3 [0.78-11.42], ns). Nel gruppo dei pazienti DSA negativi, la sopravvivenza dell’organo è inferiore tra coloro che sono AT1R-Ab positivi vs gli AT1R-Ab negativi (p=0,007). Questo dato non è confermato analizzando i pazienti DSA positivi.

Nei pazienti positivi sia per AT1R-Ab che DSA (N=16), l’emivita è inferiore vs i negativi per entrambi (emivita 5.1 anni vs 9.2, ns) sebbene la sopravvivenza organo sia sovrapponibile, Figura 1.

Conclusioni

Riportiamo la prima casistica di studio degli AT1R-Ab nella GPTC. I nostri dati mostrano un’elevata prevalenza di AT1R-Ab nella nostra popolazione, con una positività pre-trapianto del 51.3%. La concentrazione media al momento della biopsia è risultata più bassa (5,9 U/mL ± 4,6 vs 10 U/mL ± 6,8 U/mL). Possiamo speculare l’adsorbimento degli AT1R-Ab nell’organo trapiantato, come ipotizzato per gli anticorpi anti-HLA (Ingelfinger JR – 2005 [4]) e la potenziale riduzione della loro produzione legata all’immunodepressione farmaco-indotta.

Sebbene la presenza di AT1R-Ab non influenzi significativamente la sopravvivenza dell’organo in questa popolazione, l’evidenza di un’emivita inferiore e di un’aumentata probabilità di fallimento del trapianto richiede ulteriori studi al fine di valutare l’opportunità di un trattamento più aggressivo in questi pazienti (Amico P – 2008 [5], Wallukat G – 1999 [6]).