Rabdomiolisi da Gabapentin: a case report

Introduzione

Il gabapentin (GBP) è un anticonvulsivante utilizzato nella neuropatia diabetica, nella fibromialgia, e nella sindrome delle gambe senza riposo [1]. Gli effetti collaterali più comuni sono: artralgie, mialgie, affaticamento, vertigine, atassia. Rarissima è la comparsa di rabdomiolisi. [2] (full text) Il farmaco non viene metabolizzato, ed è escreto esclusivamente per via renale, per tale motivo, la sua posologia deve  essere ridotta nel paziente con insufficienza renale. Il meccanismo con cui si sviluppa miopatia, non è noto. [3]

La rabdomiolisi è una sindrome caratterizzata da danno della muscolatura scheletrica con conseguente rilascio in circolo dei componenti della miocellula (CK, LDH, GOT, mioglobina, potassio). [4] [4] [4]Il danno muscolare può determinare diversi quadri clinici che vanno dalla semplice dismissione subclinica degli enzimi, fino ad una sindrome che rappresenta una vera emergenza medica.

I sintomi classici della rabdomiolisi, sono rappresentati da: mialgie, astenia, mioglobinuria. Il dolore muscolare, quando presente, è in genere più importante nei gruppi muscolari prossimali, come le cosce e le spalle. Altri sintomi comprendono la rigidità muscolare e i crampi.

Le cause di rabdomiolisi sono molteplici, tra le più comuni: i traumi, l’esercizio fisico intenso, le infezioni, i farmaci e le tossine. L’esposizione ad agenti tossici, inclusi alcool e farmaci rappresenta fino all’80% dei casi di rabdomiolisi negli adulti. [5] (full text)

Di seguito descriviamo un caso di rabdomiolisi, conseguente l’uso di GBP,  in paziente affetto da insufficienza renale cronica (IRC) in trattamento dialitico peritoneale.

Caso clinico

Uomo di 65 anni, in dialisi peritoneale da 14 mesi, affetto da  cardiomiopatia ischemica e ipocinetica grave, diabete mellito tipo 2, polineuropatia sensitivo motoria.

Il paziente giungeva in reparto presentando gravissima astenia, con impossibilità a mantenere la stazione eretta, mialgie diffuse, ipotensione. Assumeva da 3 giorni GBP per dolore neuropatico agli arti inferiori, trattato in precedenza con antidepressivi triciclici, oppiacei  e FANS senza beneficio.

L’esame obiettivo evidenziava: debolezza muscolare, dolorabilità agli arti inferiori, tremore diffuso, riflessi  ridotti. Gli esami di laboratorio, mostravano rialzo delle transaminasi, degli enzimi LDH, CPK, CPK-MB, troponina, proBNP, K e mioglobina. Figura 1.

Dopo esclusione di eventi cardiaci acuti ed immediata sospensione del farmaco, il paziente è stato sottoposto a trattamento dialitico con CAPD, incrementando da 3 a 4 gli scambi giornalieri per una settimana. Nei giorni successivi si è avuto un rapido miglioramento del quadro clinico e laboratoristico.

Discussione

Negli ultimi 10 anni, sono stati segnalati all’AIFA 16 casi di rabdomiolisi secondari  a farmaci. Di questi solo 3 risultavano secondari all’assunzione del solo GBP.

Negli anni l’utilizzo della dialisi peritoneale (DP) nell’insufficienza renale acuta, si è notevolmente ridotto, soprattutto per i molteplici progressi tecnologici della dialisi extracorporea. L’efficacia depurativa della metodica è decisamente inferiore rispetto ai trattamento sostitutivi continui ( CVVH; CVVHDF….) [6] (full text)

Ciononostante la DP ha rappresentato una alternativa valida ai trattamenti continui, per la sua semplicità di esecuzione, e per la buona efficacia depurativa.

Conclusioni

In conclusione il GBP può essere associato a rabdomiolisi. La tossicità da gabapentin nei pazienti con IRC è spesso misconosciuta, inoltre questi pazienti ricevono talvolta un dosaggio eccessivamente elevato per la loro funzione renale, considerate anche le comorbidità che li predispongono ad una maggiore tossicità del farmaco. Occorre pertanto una maggiore consapevolezza di tale rischio, inoltre opportuno, un follow up laboratoristico per individuare reazioni avverse precoci.