Paritaprevir/ritonavir + ombitasvir + dasabuvir come terapia per HCV genotipo 1b in dialisi: case report

Razionale

Valutazione dell’efficacia dei nuovi antivirali ad azione diretta contro il virus dell’epatite C in una paziente anziana in trattamento emodialitico.

Casistica e Metodi

In accordo con la Divisione di Malattie Infettive del nostro ospedale, abbiamo utilizzato una nuova combinazione di antivirali ad azione diretta contro il virus dell’epatite C genotipo 1b in una paziente di aa.72 in emodialisi dal 2014.affetta da crioglobulinemia mista-HCV correlata. La paziente presentava poussè purpuriche ricorrenti anche dopo l’inizio del trattamento dialitico. Il fibroscan dimostrava un grado lieve di fibrosi (F1).

A maggio 2016 è stata intrapresa terapia antivirale con paritaprevir/ritonavir + ombitasvir + dasabuvir (Viekirax + Exviera) alla dose di 2 cp al mattino di Viekirax (ogni compressa contiene 12,5 mg di ombitasvir, 75 mg di paritaprevir e 50 mg di ritonavir) + 1 cp mattino e sera di Exviera (dasabuvir 250 mg).

Risultati

La terapia è stata praticata per 12 settimane. La viremia basale era pari a 1496 x 10 alla terza UI/ml. Si è ottenuta una drammatica riduzione della viremia nelle prime 2 settimane (HCV RNA 0.037 x 10 alla terza UI/ML a 7 giorni dall’inizio della terapia) e negativizzazione della viremia a partire dalla 4° settimana di terapia. La negatività dell’HCV-RNA persiste a 1 mese dalla sospensione dei farmaci. Gli unici effetti collateralirilevati sono stati lieve nausea ed astenia, in accordo con la maggior parte dei trial clinici, che segnalano bassissimi tassi di sospensione della cura. Nei 3 mesi di trattamento è stato rilevatoun calo del peso corporeo del 5%. Veniva inoltre rilevata stabilità dei valori di emoglobina ed un’apparente riduzione del consumo di eritropoietina.Le manifestazioni purpuriche sono andate scomparendo.

Discussione e conclusioni

Precedenti studi sul trattamento dell’epatite C con interferon e ribavirina hanno dimostrato che le percentuali di risposta terapeutica erano diverse nella popolazione arruolata nei trial rispetto ai pazienti HCV non arruolati nei trial, solitamente più anziani e affetti da multiple comorbidità.

I farmaci utilizzati sono stati sinora studiati nell’IRC sino allo stadio 5, hanno tutti un elevato legame plasmatico e sono eliminati quasi esclusivamente per via epatica; l’AUC nell’IRC stadio 5 ha mostrato una maggior esposizione farmacologica tuttavia ritenuta non significativa .Si tratta di antivirali al momento non approvati per i pazienti in trattamento dialitico Khatri A, Dutta S [1]. È già stata invece ampiamente utilizzata in pazienti in dialisi la combinazione Grazoprevir/elbasvir Roth D, Nelson D [2]
Nei trial clinici Andreone P e Colombo MG [3] (full text), in Pazienti non naive e non cirrotici affetti da epatite C, genotipo 1b ,trattati con Paritaprevir/ritonavir + ombitasvir + dasabuvir, la risposta virologica sostenuta (SVR) era ripetutamente segnalata, pari al 96% dei pazienti Zeuzem S, Jacobson IM [4] [4] (full text) 

Nella nostra paziente si è ottenuta una rapida riduzione della viremia ed una negativizzazione della stessa a partire dalla 4° settimana di terapia, pressochè priva di effetti collaterali. La negatività dell’HCV-RNA persiste a 1 mese dalla sospensione dei farmaci. L’associazione paritaprevir/ritonavir + ombitasvir + dasabuvir appare incoraggiante anche se ulteriori studi sono necessari per estendere tale terapia ai dializzati affetti da epatite C genotipo 1b.