NEFROPATIA DA HANTAVIRUS: UNA DIAGNOSI DA CONSIDERARE

RAZIONALE

Gli Hantavirus sono un gruppo di virus della famiglia delle Bunyaviridae. I roditori sono il reservoir e la trasmissione all’uomo si verifica mediante inalazione di particelle di escrementi, urine e secrezioni di topi infetti. Tra questi i Puumala virus (PUUV) sono uno degli agenti eziologici della Febbre Emorragica con Sindrome Renale (HFRS) e sono endemici nel Nord Europa (Hong Jiang- 2016 [1] (full text).

CASISTICA E METODI

Riportiamo il caso di una turista tedesca di 16 anni ricoverata per lombalgia bilaterale, macroematuria, insufficienza renale acuta (IRA) e da 3 giorni in terapia con FANS. Nel corso della degenza si assisteva ad un quadro di IRA ingravescente in cui la creatinina sierica raggiungeva il picco di 6.2 mg/dl. Costantemente nella norma l’equilibrio idro- elettrolitico, acido base e la diuresi. All’ecografia riscontro di un quadro di nefropatia acuta: dimensioni renali aumentate, perdita della differenziazione cortico- midollare (Figura 1). Negative le emocolture e l’urinocoltura; nella norma leucociti, eosinofili e piastrine nel siero. La Proteina C- reattiva raggiungeva un valore massimo di 77 mg/L (V.N.< 6 mg/L), nella norma la procalcitonina. All’esame urine: microematuria e proteinuria con 1.4 gr/24 h. Negativo lo screening immunologico, fatta eccezione per una debole positività agli ANA. Negativa la sierologia per HIV, epatite A, B, C, CMV ed EBV. Con la sola terapia di supporto si è assistito ad uno spontaneo recupero della funzione renale. Dato che la paziente proveniva da un’area rurale tedesca, endemica per Hantavirus, abbiamo eseguito la sierologia e la ricerca di RNA per Hantavirus nel sangue e nelle urine, che è risultata positiva per le IgM e per la presenza di RNA.

CONCLUSIONI

Dal caso descritto emerge la necessità considerare tra le diagnosi differenziali di IRA anche la HFRS. La sierologia e la ricerca dell’RNA virale permettono la diagnosi. Il trattamento è sintomatico pertanto il riconoscimento è fondamentale per evitare inappropriate terapie antibiotiche o immunosoppressive (Outinen TK  2015 [2]).