LA PRESCRIZIONE DEGLI INIBITORI DI POMPA PROTONICA FRA GLI INCIDENTI IN DIALISI: FREQUENZA E APPROPRIATEZZA SU 454 PAZIENTI

INTRODUZIONE

Negli ultimi anni, sono emerse numerose segnalazioni sui pericoli dipendenti dall’uso di inibitori di pompa protonica (IPP) in pazienti nefropatici. Nondimeno, gli IPP continuano ad essere tra i farmaci più prescritti anche in questa categoria di pazienti.

Il pill burden dei pazienti in dialisi è un problema significativo che imporrebbe una strategia adeguata di deprescrizione. L’uso di farmaci con indicazioni inadeguate concorre al pill burden e rappresenta una potenziale causa di danno per il paziente. Abbiamo indagato la frequenza di prescrizione di IPP in una coorte di pazienti incidenti in dialisi nel nostro Centro negli ultimi 5 anni, valutando le variazioni nelle pratiche prescrittive, i fattori coinvolti e l’appropriatezza della prescrizione. 

MATERIALI E METODI

Sono stati arruolati nello studio tutti i pazienti incidenti in dialisi dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2015. La percentuale di prescrizione di IPP all’inizio del trattamento dialitico è stata riportata per ciascun anno. Sull’intera coorte, sono state indagate eventuali differenze nella prescrizione confrontando i pazienti in quartili d’età, in base al genere alla tecnica dialitica e alla diagnosi d’ingresso. Dove possibile, è stata inoltre indagata l’appropriatezza della prescrizione. I dati sono stati analizzati con il test t di Student per le variabili continue a distribuzione normale e Chi Quadro per le variabili categoriali.

RISULTATI

I pazienti inclusi nello studio sono stati 454 (F 128, età media 66.4+/-15.8), di questi 57 trattati in dialisi peritoneale (DP) e i rimanenti in emodialisi (HD). Non vi erano differenze sostanziali fra pazienti in DP ed HD; 68.1+/-15.9 vs. 66.3+/-15.8, p=0.32, F 31.5% vs. 27.7%, p=0.36. Il 75.3% dei pazienti era in trattamento con IPP all’inizio della dialisi. Valutando l’andamento temporale, i tassi di prescrizione di IPP si sono ridotti dal 2010 (65.6%) al 2013 (58.4%) per poi riportarsi su valori anche superiori (67.9%). Nessuna differenza significativa è stata riportata per il sesso, il tipo di dialisi o la nefropatia di base. Nella divisione in quartili d’età, il 2° (58-71 aa) e 3° (72-78 aa) sono risultati essere quelli con la più alta frequenza di prescrizione 67.8% e 73.5% vs. 60.7% nel 1° (20-57 aa) e 61.1% nel 4° (79-94 aa). Per 327 paziente è stato possibile definire l’adeguatezza della prescrizione che è risultata pari al 64.6%.

CONCLUSIONI

I tassi di prescrizione degli IPP nei pazienti incidenti in dialisi si mantengono ancora elevati nonostante le molte limitazioni alla prescrizione. La prescrizione, più comune fra i 60 e gli 80 anni, è inoltre inappropriata in circa un terzo dei casi. Le politiche attuate nella regione Emilia Romagna negli anni scorsi finalizzate alla limitazione della prescrizione secondo stretti criteri di appropriatezza si sono dimostrate solo parzialmente e temporaneamente efficaci: le strategie più restrittive attualmente promosse dal sistema sanitario regionale potrebbero dimostrarsi di maggiore impatto nel prossimo futuro.