LA “NUTCRACKER SYNDROME”: RIFLESSIONI CLINICHE SU UNA MINISERIE

Introduzione

La sindrome nutcracker (SNut) è una rara causa di ematuria e dolore lombare. La vena renale sinistra può essere compressa tra aorta e arteria mesenterica superiore (SNut anteriore) o tra aorta e colonna vertebrale (SNut posteriore). L’incidenza di SNut è probabilmente sottostimata e può essere un reperto incidentale o ricercato per microematuria, macroematuria, dolore lombare o varicocele.

Pazienti e metodi

Abbiamo rivisto retrospettivamente 11 casi di SNut (donne 9/11=82%, età alla diagnosi 35.5 ± 17.6), focalizzandoci sulla presentazione clinica, reperti radiologici, complicanze e terapia.

Risultati

In 4/11 pazienti (36%), la SNut è stato un reperto incidentale in una TC eseguita per altra indicazione. In 8/11 (73%) dei pazienti era presente ematuria, di cui 5/8 (63%) solamente microscopica. Altre cause di microematuria erano state escluse prima di porre diagnosi di SNut. 3/11 pazienti (27%) avevano proteinuria, di cui 2 bassa (<25 mg/dL) e l’altro aveva una proteinuria ortostatica maggiore di 1 gr/24h. Dolore lombare o colico a sinistra era presente in 6/11 casi (55%). La diagnosi è stata posta con TC (8/11=73%) (Fig 1), ecocolordoppler (2/11=18%) o RMN (1/11=9%). Una SNut posteriore era presente in 4/11 casi (36%) e i restanti casi erano anteriori. Nessun paziente è stato sottoposto a specifica terapia medica o chirurgica, se non analgesici al bisogno. La funzione renale è stabile in tutti i pazienti, tranne una paziente che ha sviluppato una pielonefrite acuta (1/11=9%).

Conclusioni

La SNut è una rara causa di ematuria e dolore lombare e questa diagnosi dovrebbe essere presa in considerazione dopo aver escluso cause urologiche di ematuria (neoplasia, infezioni, calcolosi) e cause nefrologiche “più severe” (vasculite, lupus, sindrome nefritica o nefrosica). Non possiamo consigliare una specifica tecnica radiologica per la diagnosi, ma nella nostra esperienza la TC si è dimostrata molto accurata. Non sono solitamente necessarie terapie specifiche, ma i pazienti ad alto rischio (ie: IVU ricorrenti, diabete, fumo) meriterebbero una stretta sorveglianza per episodi di pielonefrite acuta.