INSUFFICIENZA RENALE ACUTA E NEFROMEGALIA: UNA RARA PRESENTAZIONE DI LEUCEMIA LINFATICA CRONICA

Introduzione

L’infiltrazione leucemica a livello renale è un reperto comune nella leucemia linfatica cronica (LLC) (Xiao J.C. -1997) [1]. Tuttavia, è una rarissima causa di insufficienza renale (Hewamana S – 2009) [2] (Aymard B – 2005) [3] (Lommatzsch SE- 2006) [4]. Descriviamo di seguito il caso di un paziente affetto da LLC, che ha sviluppato un’insufficienza renale acuta, secondaria ad un’infiltrazione massiva di linfociti nell’interstizio renale, e che ha presentato una straordinaria risposta alla chemioterapia.

Caso clinico

Nel giugno 2013 veniva ricoverato per insufficienza renale severa, nella nostra U.O. di Nefrologia, un paziente di 54 anni, con diagnosi nel 2004 di leucemia linfatica cronica B, mai trattata per il rifiuto del paziente a sottoporsi a chemioterapia. Il paziente si presentava anurico e edematoso, mentre gli ematochimici mostravano creatinina 14,57 mg/dl, urea 249 mg/dl e leucocitosi con linfocitosi assoluta (21000/mmc GB di cui 70% linfociti); veniva pertanto avviato il trattamento dialitico sostitutivo. I successivi accertamenti confermavano la diagnosi di LLC. La TC dell’addome evidenziava la presenza di reni notevolmente ingranditi, fino a 16,5 cm, con conservazione del loro profilo (Figura 1A), mentre la biopsia renale mostrava un’infiltrazione massiva da parte della LLC (Figura 2A). Veniva dunque avviata terapia d’attacco con steroide e di seguito somministrato primo ciclo chemioterapico con Bendamustina (Hoy SM – 2012) [5], proseguendo terapia cortisonica a dosaggio dimezzato.

Risultati del trattamento

Dopo la chemioterapia si assisteva ad una graduale ripresa della diuresi spontanea e ad una riduzione dei valori di creatininemia, con sospensione delle sedute emodialitiche extracorporee. Alla TC di controllo, eseguita un mese dopo la prima somministrazione di Bendamustina, si segnalava notevole riduzione del volume di entrambi i reni (Figura 1B – diametro bipolare pari a 11,5 cm) e un’importante riduzione dell’infiltrato linfocitario alla biopsia renale (Figura 2B). Ai controlli ambulatoriali successivi, il paziente mostrava un’ulteriore progressiva riduzione del valore di creatininemia, arrivando ad attestarsi stabilmente su un valore di circa 2,5 mg/dl. Dopo aver ultimato i sei cicli previsti di Bendamustina, la LLC appariva ben controllata e le condizioni cliniche del paziente si presentavano soddisfacenti.

Conclusioni

L’infiltrazione renale, sebbene rara, dovrebbe essere inclusa nella diagnosi differenziale nei pazienti che presentano insufficienza renale acuta in corso di LLC, anche considerando che questa condizione appare potenzialmente trattabile. In particolare, il nostro caso suggerisce che la Bendamustina può essere efficace nel trattamento delle localizzazioni d’organo della LCC.