Identificazione della malattia renale cronica attraverso l’utilizzo dei servizi di assistenza sanitaria: un nuovo approccio di valutazione epidemiologica delle malattie renali

INTRODUZIONE

I dati esistenti riguardo l’epidemiologia della malattia renale cronica (MRC) nella popolazione generale non forniscono informazioni sull’impatto sanitario della patologia. L’obiettivo di questo studio è quello di valutare l’epidemiologia della MRC che richiede l’utilizzo dei servizi di assistenza sanitaria, cosidetta “medicalizzata”.

BACKGROUND

Il numero di pazienti affetti da malattia renale cronica è in continuo aumento in tutto il mondo; questo fenomeno è probabilmente dovuto all’invecchiamento della popolazione generale e all’epidemia mondiale di Diabete Mellito di tipo 2. Diversi studi hanno valutato la prevalenza della MRC (nei vari stadi evolutivi) in diversi paesi: PREVEND (Paesi Bassi) (D. de Zeeuw – 2005 [1] (full text)), EPIRCE (Spagna) (A. Otero – 2010 [2] (full text)), HUNT (Norvegia) (H. Hallan, N – 2003 [3]), HANES III (USA) (J. Coresh – 2003 [4]), INCIPE (Italia) (G. Gambaro – 2010 [5] (full text)). La prevalenza di MRC in tutti questi studi è pressoché sovrapponibile con le seguenti variazioni:  5,1-7% (stadio 1 e 2), 4,5-5,3% (stadio 3), 0,1-0,4% (stadi 4 e 5). Lo studio CARHES (L. De Nicola – 2011 [6]) condotto in Italia ha rivelato che la prevalenza di MRC nel nostro paese è inferiore rispetto agli altri paesi, soprattutto per gli stadi 3-5. Con questo studio longitudinale e retrospettivo, abbiamo voluto valutare la prevalenza della MRC cosidetta“medicalizzata” nella popolazione ospedalizzata di una città del Sud Italia, Caserta.

METODI

I dati sono stati estratti dal database sanitario “Arianna” della città di Caserta e si riferiscono alla popolazione ospedalizzata tra il 2006 e il 2011. Attraverso la prescrizione di farmaci con indicazione d’uso, la diagnosi di dimissione ospedaliera e le procedure eseguite durante il ricovero, sono stati identificati i pazienti con malattia renale cronica e successivamente suddivisi per età, genere e anno di studio.

RISULTATI

Su 160.000 persone ospedalizzate, sono stati identificati 1989 pazienti con diagnosi di malattia renale cronica (1,3%). In particolare, 1151 (58%) sono stati identificati attraverso diagnosi di dimissione ospedaliera o procedure eseguite, e 838 (42%) attraverso prescrizioni di farmaci con indicazione d’uso (allopurinolo, furosemide, sodio polistirensolfonato, calcitriolo). La prevalenza di malattia renale cronica è passata dallo 0,9% nel 2006 all’1,6% nel 2011 (Figura 1), percentuale che è di molto inferiore rispetto a quella stimata dai precedenti studi di screening sulla popolazione generale. La prevalenza è risultata leggermente più alta nel sesso maschile ed aumenta in maniera significativa con l’avanzare dell’età (nel 2011 lo 0,2% nei soggetti di età inferiore o uguale a 44 anni vs il 9,2% nei soggetti di età superiore a 80 anni) (Figura 2).

DISCUSSIONE

Diversi studi hanno già valutato l’epidemiologia della MRC per lo più attraverso lo screening della popolazione generale o la valutazione retrospettiva delle cartelle cliniche elettroniche, riportando risultati eterogenei. Le differenze riportate da questi studi sono correlate soprattutto ai diversi metodi utilizzati (ad esempio, per il calcolo della clearance della creatinina: formule MDRD o CKD-EPI), o perchè alcuni di questi valutavano la prevalenza della patologia in gruppi di pazienti più “fragili” come i diabetici, gli ipertesi o gli anziani, portando ad una sovrastima della reale prevalenza della MRC nella popolazione generale.

Questo approccio allo studio dell’epidemiologia della MRC è da considerarsi innovativo e dimostra che nella popolazione generale la prevalenza della malattia renale cronica “medicalizzata”, che utilizza cioè i servizi del sistema sanitario nazionale, è inferiore alla prevalenza della patologia stimata con studi di screening sulla popolazione generale. Alcune limitazioni meritano attenzione; ad esempio, le informazioni sull’indicazione d’utilizzo relative a farmaci erogati direttamente in ospedale (eritropoietine, paracalcitolo), non sono disponibili sul database, per cui la prevalenza della MRC può essere sottostimata, seppur in misura minima in quanto la specificità dei dati relativi ai ricoveri, alle diagnosi di dimissione ed alle procedure ospedaliere è alta. Inoltre, il mancato inserimento dello stadio della malattia renale cronica sottoforma di codice ICD9 al momento della dimissione del paziente (codificato da tre cifre secondo la fase della malattia), ha impedito la valutazione della prevalenza di malattia renale cronica per ogni stadio evolutivo.