Gravidanze dopo il trapianto renale: si può applicare il modello analitico dei rischi strutturato per la malattia renale cronica?

Razionale

Uno dei progressi del nuovo millennio è stato rendere possibile una gravidanza a donne con diverse malattie croniche, tra cui la CKD, in tutte le fasi, inclusa la dialisi ed il trapianto renale (Fuchs KM – 2007 [1]Josephson MA -2013 [2], Hirachan P -2012 [3] (full text)).

Lo scopo di questo lavoro, basato su un’indagine capillare sulle gravidanze in donne con trapianto renale, condotta dal Gruppo di Studio Rene e Gravidanza, è di paragonare questa popolazione con quella di pazienti con CKD sui “reni nativi”, allo scopo di identificare trends la cui disamina possa portare a identificare i meccanismi chiave dell’aumento di rischio in entrambe le popolazioni.

Casistica e Metodi

Database periodo 2000-2013: parti singoli (aborti esclusi), con informazioni circa la funzione renale di base; i dati anagrafici ed al parto; trapianto renale: indagine telefonica; CKD (raccolta prospettica) e controlli “a basso rischio” (retrospettiva dagli archivi dei Centri): coorte TOCOS (Torino Cagliari Observational Study), che raccoglie tutti i casi osservati nei due Centri con maggiore attività congiunta nefrologica ed ostetrica nel periodo. Analisi uni emultivariata in SPSS.

Risultati

La tabella riporta le principali caratteristiche e risultati stratificati per stadio (CKD-EPI), in CKD e trapianto renale. A fronte di scarse differenze al baseline, l’outcome è simile a parità di stadio funzionale o, nello stadio 1, limitando la selezione a CKD con malattie “potenzialmente progressive” (glomerulari, sistemiche o diabetiche), con l’eccezione dell’SGA, più frequente dopo trapianto renale (figura 1).

Conclusioni

La chiave interpretativa che mette in risalto l’importanza degli stadi funzionali, come per la CKD su “reni nativi”, si applica anche alla popolazione con trapianto di rene. La maggior incidenza di bambini piccoli per età gestazionale sembra, al contrario, appannaggio del trapianto, ipoteticamente correlabile alla terapia farmacologica.

L’implementazione prospettica della casistica del trapianto e l’arricchimento di quella della CKD permetteranno di affinare in prospettiva queste ipotesi (Cabiddu G – 2015 [4]).