Gestione della nefropatia nel paziente diabetico tipo 2 con CKD

Razionale

Si stima che la prevalenza del diabete mellito (DTM2) potrebbe raggiungere il 4,4% della popolazione mondiale, cioè circa 366 milioni di persone (Wild S – 2004 [1]).

Studi recenti indicano che a dieci anni dalla diagnosi circa il 5% dei pazienti con diabete tipo 2 può manifestare insufficienza renale (creat.>2 mg/dl) (Adler AL -2003 [2]).

Meno conosciuta è la reale incidenza della nefropatia diabetica o delle nefropatie associate al diabete. Secondo gli studi più recenti, circa il 15% dei diabetici può sviluppare insufficienza renale anche in presenza di proteinuria modesta o in regressione (Ekinci EI – 2013 [3]) (Halimi JM – 2012 [4] (full text)).

Il diabete rappresenta, inoltre, la principale causa di insufficienza renale terminale (circa il 44% di tutti i nuovi casi nel 2011). Negli ultimi anni, però, si è osservata una stabilizzazione della percentuale di ESRD nei diabetici (Martinez-Castelao A – 2015 [5]). Tra i fattori che possono spiegare questo apparente paradosso ci sono una migliore gestione della malattia renale cronica (controllo pressorio, utilizzo di ACE-inibitori) ma anche un utilizzo più appropriato della diagnosi di nefropatia diabetica. Purtroppo ancora poche sono le biopsie renali effettuate su pazienti diabetici e questo rende più difficile la conoscenza della reale incidenza della nefropatia. Infatti si stima che in circa il 25% dei pazienti si può manifestare una malattia renale non diabetica e questo è influenzato dalla politica bioptica applicata (Mazzucco G – 2002 [6]) (Sharma SG – 2013 [7] (full text)

Nella Figura 1 e 2 è riportata la classificazione della Renal Pathology Society che identifica le lesioni istologiche della nefropatia diabetica in 4 classi (Tervaert TW – 2010 [8] (full text)).

Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare la prevalenza della malattia renale cronica (CKD) in una popolazione di pazienti diabetici seguiti presso gli ambulatori di nefrologia e diabetologia della ASL RMB.

Casistica e Metodi

Nell’ambito dei pazienti con diabete mellito afferenti ai centri diabetologici della ASL RMB (un territorio in cui risiedono circa 800.000 persone), negli anni 2013-2014, sono stati seguiti e sottoposti a controllo almeno una volta l’anno, 3043 pazienti con DM tipo 2. L’età media era di 65.8 anni (range 40-90). Maschi 45%.

Risultati

Nella Figura 3 è riportata in dettaglio la popolazione studiata. Il 72% dei pazienti con CKD era iperteso ed in terapia con inibitori del SRAA nel 90% dei casi. La prevalenza di pazienti con insufficienza renale e macroalbuminuria era la seguente: 425 pazienti con GFR<45 ml/min (stadio IIIb) (14%), 109 pazienti con macroalbuminuria e GFR>45 ml/min (3,6%). Tra i pazienti con GFR<45 ml/min il 20% apparteneva allo stadio IV ed il 3,5% allo stadio V. La proteinuria nefrosica era presente nel 2,6% dei casi ed è stata effettuata la biopsia renale nell’1,8% dei casi. La distribuzione delle diagnosi istologiche era la seguente: 1 nefropatia diabetica, 1 amiloidosi tipo A, 1 GNF membranosa, 1 nefroangiosclerosi, 1 LCDD, 3 GNF extracapillare, 1 ESRD, 1 nefrite tubulo interstiziale acuta, Figura 4.

Conclusioni

Questi dati confermano che la prevalenza dell’insufficienza renale nella malattia diabetica è elevata, in particolare nel DMT2, con importanti ripercussioni sulle comorbidità e sulla necessità di ricovero ospedaliero. Inoltre, seppure effettuata su un numero limitato di pazienti, la biopsia renale è risultata utile nell’individuare la presenza di altre nefropatie non diabetiche. Questa esperienza suggerisce l’importanza di una corretta presa in carico del paziente con diabete e malattia renale al fine di individuare precocemente i pazienti con complicanze renali.