FOLLOW UP NUTRIZIONALE NEI PAZIENTI IN TRATTAMENTO DIALITICO PERITONEALE DOMICILIARE

Introduzione

La malnutrizione proteica e calorica rappresenta nel paziente in trattamento sostitutivo una causa importante di morbilità e di ospedalizzazione. Il paziente in trattamento dialitico peritoneale domiciliare (DP) è spesso a rischio di malnutrizione proteica, secondaria alla perdita cronica di albumina con il dialisato ed alla presenza di anoressia secondaria al cronico assorbimento di glucosio. La valutazione dello stato nutrizionale deve rappresentare pertanto un’attività non secondaria nella gestione del paziente in DP: valutazioni antropometriche e dosaggi ematochimici possono essere molto efficaci nell’inquadramento del paziente a rischio di malnutrizione.

Scopo del lavoro

Attraverso un’analisi retrospettiva, in una popolazione dialitica che non presentava segni rilevanti di malnutrizione proteica, sono stati valutati i principali indici nutrizionali ematochimici e antropometrici, il loro livello di correlazione e la loro sensibilità.

Materiali e metodi

10 pazienti in DP sono stati seguiti per un periodo di follow up di 3 anni: (9 M, 1 F) , 3 in CAPD, 7 in APD Tidal. L’età media dei pazienti era di 63,3 +/- 11,2 anni (range 40-71). I pazienti erano in terapia dialitica peritoneale da 12,3 +/- 3,1 mesi (range 9 -18 mesi). Con cadenza semestrale sono state eseguite le seguenti valutazioni antropometriche: circonferenza muscolare del braccio (CMB), plica tricipitale (Ptr) e BMI. I dosaggi ematochimici eseguiti ogni 6 mesi sono stati: albumina, prealbumina, urea, creat, PNA, linfociti circolanti e calcolo del Filtrato Glomerulare (GFR). La Lean Body Mass è stata calcolata sulla cinetica della creatinina e riferita al peso ideale (LBM%). L’adeguatezza dialitica è stata valutata con Clearances della creatinina e dell’urea (ClCreat e KT/V). La statistica è stata eseguite con il test di Pearson ed il test “t” di Student: p < 0.05 rappresentava il livello di significatività.

Risultati

All’inizio del periodo di osservazione abbiamo osservato i seguenti indici medi di adeguatezza dialitica : KT/V 2,54 +/- 0,38, ClCr 103,04 +/- 22,2 litri/settimana, GFR 4,93 +/- 2,3 ml/m’.

La funziore renale residua (GFR) presentava un range di 0 – 6,9 ml/m’. Nel corso del periodo di osservazione sia le valutazioni antropometriche che i dosaggi ematici non hanno dimostrato significative variazioni. Gli indici di adeguatezza dialitica, dopo 36 mesi, evidenziavano i seguenti valori medi: KT/V 2,1 +/- 0,3, ClCr 87 +/- 16,7 litr/sett, GFR 1,5 +/- 1,6 ml/m’.

Abbiamo altresì osservato le seguenti correlazioni significative fra le medie dei valori misurati:

LBM % e nPNA correlano con il KT/V ( rispettivamente p< 0.05 e p< 0.01). (figure 1-2)

Linfociti circolanti e prealbumina ( p< 0.01). ( figura 3)

 Ptr e BMI ( p< 0.01). (figura 4)

CMB e LBM% (p < 0.05).

CMB e prealbumina ( p< 0.01).

LBM% e ClCreat ( p< 0.05). ( figura 5

Ptr e BMI ( p<0.01).

LBM% e PNA ( p< 0.05). (figura 6)

Conclusioni

Durante i 3 anni di follow up nessuno dei pazienti seguiti ha presentato variazioni significative del profilo nutrizionale. Il GFR dopo 36 mesi si è ridotto significativamente (p< 0.01). Nella valutazione dello stato nutrizionale e nella ricerca di iniziali segni di malnutrizione proteica, si sono dimostrati indici con correlazioni significative: LBM%, linfociti circolanti, nPNA e preAlbumina. I livelli di Albumina si sono dimostrati indici poco sensibili soprattutto nelle fasi iniziali di malnutrizione. CMB, Ptr e BMI correlano fra loro e con parametri ematochimici; Nella popolazione studiata i livelli di funzione renale residua ed il suo declino durante i 3 anni non sembrano correlare con lo stato nutrizionale. L’utilizzo di semplici indici ematochimici associati a periodiche misurazioni antropometriche può migliorare il follow up nutrizionale dei pazienti in dialisi peritoneale.