FIBROBLAST GROWTH FACTOR – 23 (FGF-23) ED ORMONE PARATIROIDEO (PTH) PREDICONO LA DENSITÀ DELLE CALCIFICAZIONI VALVOLARI AORTICHE IN PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA RENALE CRONICA NON IN TRATTAMENTO DIALITICO
Il tasso di mortalità cardiovascolare risulta essere elevato nei pazienti prevalenti ed incidenti in dialisi, così come in quelli affetti da malattia renale cronica ma non ancora sottoposti a trattamento sostitutivo della funzione renale.
La presenza di calcificazioni valvolari cardiache è di frequente riscontro nei pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) ed è associata ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari maggiori.
Le alterazioni del metabolismo minerale e la condizione di iperparatiroidismo secondario rappresentano I fattori eziopatogenetici maggiormente implicati nello sviluppo delle calcificazioni valvolari cardiache
Il presente studio si propone di investigare, nell’ambito dei biomarcatori di danno osseo, quelli maggiormente implicati nella genesi delle calcificazioni valvolari cardiache.
PAZIENTI E METODI
Si tratta di uno studio multicentrico condotto su 125 pazienti afffetti da CKD in Stadio IIIb – IV (classificazione KDIGO), dei quali 100 pazienti sono risultati idonei.
I pazienti arruolati sono stati sottoposti ad esame clinico, esami ematici di routine e dosaggio di biomarcatori specifici di CKD-MBD (25-OH vitamina D, Klotho, FGF-23, calcio, fosforo, iPTH, hs-PCR, fosfaturia su urine delle 24 ore), contestualmente alla valutazione della funzionalità renale (eGFR – EPI)
La densità delle calcificazioni mitraliche ed aortiche è stata valutata mediante ecocardiografia trans – toracica 2D con sonda microconvex da 3.3 mHz. La valutazione delle calcificazioni aortiche è stata effettuata utilizzando lo score di Wilkins, quella delle calcificazioni aortiche mediante un punteggio di tipo semi – quantitativo (1= parziale calcificazione di una singola cuspide; 2= calcificazione parziale di due cuspidi; 3 = calcificazione estesa di due cuspidi; 4 = calcificazioni estese di tutte e tre le cuspidi valvolari)
RISULTATI 1
Tutti e 100 I pazienti presentavano calcificazioni valvolari aortiche, mentre 96 presentavano calcificazioni mitraliche. I pazienti erano affetti da CKD in stadio IIIb – IV con modeste alterazioni dei parametri di rimodellamento osseo.
La densità delle calcificazioni valvolari aortiche risultavano essere lieve nella stragarnde maggioranza dei pazienti con uno score pari a 1 in 61 dei 100 pazienti, pari a 2 in 34 e pari a 3 in un solo caso.
Un’associazione di tipo inverso è stata riscontrata tra FGF-23, iPTH e 25 – OH vit D. Un’associazione positive è stata successivamente riscontrata tra livelli di FGF-23, fosforemia, fosfaturia ed hs – PCR.
L’analisi univariata ha evidenziato la presenza di associazione tra grado di calcificazione mitralica e calcemia; non è stata osservata nessuna associazione tra score di calcificazione mitralica ed eGFR, fosforemia, iPTH, FGF-23, Klotho, 25-OH vitamina D, fosfaturia delle 24 ore ed hs – PCR
RISULTATI 2
Lo score di calcificazione valvolare aortica era associato positivamente con I livelli di iPTH (p = 0.03) ed FGF-23 (p = 0.01), mentre lo era negativamente con il klotho (p = 0.03).
Non è stata riscontrata alcuna associazione tra score di calcificazione aortica e valore di eGFR, calcemia, fosforemia, 25 – OH vitamina D, fosfaturia delle 24 ore ed hs – PCR.
I livelli di FGF-23 ed iPTH erano significativamente associati con lo score di calcificazione valvolare aortica.
CONCLUSIONI
I livelli sierici di FGF-23 e iPTH si sono rivelati, nei pazienti affetti da CKD, significativamente associati alla densità delle calcificazioni valvolari aortiche. Non è stata riscontrata alcuna associazione tra calcificazioni aortiche e valori di eGFR, fosforemia, calcemia, fosfaturia, vitamina D, hs – PCR e klotho.
Nel presente studio sono state riscontrate associazioni di diversa tipologia tra pazienti con calcificazioni aortiche e mitraliche. Come evidenziato nei risultati, alcune variabili erano maggiormente associate alla presenza di calcificazioni aortiche (FGF-23 e PTH)
Un’altra significativa evidenza del presente studio è data dalla mancanza di associazione tra la densità delle calcificazioni valvolari (siano esse mitraliche e/o aortiche) e livelli di fosforemia, notoriamente indicata come il principale fattore eziopatogenetico per lo sviluppo di calcificazioi vascolari in corso di CKD.