EFFICACIA DEL FERRO SUNACTIVE + LATTOFERRINA ORALE VS FERRO GLUCONATO ENDOVENA IN UN GRUPPO DI PAZIENTI IN EMODIALISI

PREMESSE

In circa il 90% dei pazienti in dialisi sono evidenti segni di sideropenia e la supplementazione di ferro migliora sensibilmente l’eritropoiesi, riducendo la necessità di apporto di eritropoietina fishbane 1997 [1].

Fino ad oggi il limite alla terapia orale è stata la scarsa tollerabilità con ridotta aderenza alla prescrizione e sospensione della terapia in almeno il 30% dei pazienti. Il Ferro Sunactive è costituito da ferro pirofosafto rivestito da trigliceridi a catena media, che passa immodificato lo stomaco perchè i trigliceridi non vengono aggrediti dai succhi gastrici. Nell’intestino tenue il ferro Sun Active viene assorbito dall’enterocita nel flusso ematico per venire poi metabolizzato dal fegato; questo meccanismo consente di non avere il ferro ionico a contatto con la mucosa gastrica e intestinale, riducendo gli effetti collaterali. L’associazione di Ferro Sunactive con la Lattoferrina consente la massima tollerabilità con la più alta efficienza nell’aumento dell’emoglobina.

Obiettivo dello studio è stato valutare l’efficacia del trattamento con ferro sunactive + lattoferrina orale (Ferrolat plus) rispetto al ferro gluconato endovenoso in pazienti emodializzati con carenza funzionale di ferro.

CASISTICA E METODI

La nostra casistica comprende 12 pazienti di età media 65 ± 16 anni in dialisi cronica da 9,5 ± 8 anni, tutti trattati con ferrogluconato ev (62,5 mg/settimana) ed eritropoietina alfa ev (11167 ± 8800 UI/sett); tali pazienti, dopo un periodo di sospensione dell’infusione del ferro endovena di 2 settimane, assumevano Ferrolat plus orale + lattoferrina (30 mg/die lontano dai pasti) per 12 settimane, continuando la somministrazione di eritropoietina con un target di emoglobina compreso tra 11 e 12 g/dl. Tutti mantenevano invariati i parametri emodialitici  (Figura 1). All’inizio e alla fine di ciascun periodo in tutti i pazienti trattati venivano controllati i valori di Hb, TSAT e ferritinemia, KT/V, nPCR, PCR e Albumina.

RISULTATI

Nessun paziente ha interrotto il ferro orale per intolleranza. La tabella 1 evidenzia come l’efficienza dialitica e lo stato nutrizionale (nPCR e albumina) rimanevano immodificati durante i due periodi, mentre lo stato flogistico migliorava anche se non in modo statisticamente significativo nel periodo con Ferrolat plus.

I valori di Hb e di TSAT risultavano sovrapponibili durante i due periodi di trattamento. La ferritinemia si riduceva significativamente con la somministrazione di ferro orale (Figura 2).

DISCUSSIONE

Nei pazienti in emodialisi il bilancio del ferro è spesso negativo per le perdite correlate al trattamento stesso, per le perdite gastrointestinali e il ridotto introito alimentare. Lo stato marziale dei pazienti viene valutato con il dosaggio del ferro circolante (sideremia), del trasportatore ematico (transferrina) e del livello dei depositi (espresso dalla ferritina circolante). L’indice più utilizzato è la percentuale di transferrina saturata (TSAT), che corrisponde alla percentuale di siti della transferrina legati al ferro, che dovrebbe raggiungere il livello almeno del 20-25% hastka 1996 [2] (full text). Frequente è la condizione di carenza funzionale del ferro, cioè carenza nelle sedi di utilizzo, mentre i depositi possono contenere quantità normali o elevate di ferro. Tale situazione è evidenziata da una ferritinemia > 500 ng/ml e TSAT < 20%. Alcuni studi recenti hanno mostrato una inefficacia del solfato ferroso per os (500 mg/die) dopo trenta giorni di sospensione con valori invariati di sideremia e ferritinemia schumann 2007 [3]. Tra le molecole innovative è stata sintetizzata la lattoferrina, una glicoproteina naturale appartenente alla famiglia delle transferrine, sintetizzata dalle ghiandole esocrine e dai neutrofili nei siti di infezione, presente in tutte le secrezioni umane, e il ferrosunactive. La lattoferrina è una proteina bilobata contenente un sito di captazione dello ione ferrico in ogni lobo, in grado di chelare due ioni ferrici per molecola. In vivo la lattoferrina è satura in ferro solo al 20% e pertanto è in grado di legare ancora ioni ferrici. Questo impedisce la formazione di specie reattive dell’ossigeno e diminuisce la suscettibilità dell’ospite alle infezioni. Pertanto la lattoferrina è ritenuta svolgere un’azione antimicrobica valenti p 2005 [4].

Recenti acquisizioni fanno supporre un ruolo della lattoferrina nel ripristino della funzione della ferroportina attraverso la modulazione della sintesi dell’epcidina e quindi sulla disponibilità sistemica del ferro, il cui rilascio è inibito dall’inibizione della ferroportina stessa nemeth e 2004 [5] ganz t 2003 [6] (full text). Il Ferrosunactive + lattoferrina deve essere assunto per via orale, lontano dai pasti per evitare la degradazione a causa dell’elevata acidità gastrica, viene assorbito dagli enterociti grazie a specifici recettori e raggiunge il nucleo dove modula i fattori chiave dell’omeostasi del ferro.

Nei nostri pazienti in dialisi cronica in terapia marziale e con carenza funzionale di ferro, il trattamento con Ferrolat plus per via orale, ha ridotto significativamente la ferritinemia, permettendo quindi un migliore utilizzo delle riserve tissutali di ferro. La tollerabilità è stata molto buona e a nostro parere potrebbe essere particolarmente utile per ridurre il sovraccarico di ferro, oltre a ridurre l’azione flogistica del ferro stesso e della dialisi, e la non rara intolleranza al ferro endovenoso.