EFFETTO DI UN LIQUIDO PER DIALISI CON CITRATO SUI PARAMETRI DELLA COAGULAZIONE IN CORSO DI EMODIAFILTRAZIONE (EDF) ON-LINE POSTDILUIZIONALE

RAZIONALE

L’Acetato viene comunemente utilizzato nel trattamento emodialitico come acidificante del bagno dialisi (in concentrazioni da 3 a 5 mmol/l) per evitare la formazione di precipitati al suo interno.

Concentrazioni anche basse di Acetato nel dialisato (dAc) possono essere responsabili di intolleranza dialitica (Daimon S Ther Apher Dial 2011; 15:460-5;  [1] Amore A J Am Soc Nephrol 1997; 8:1431-6 [2] (full text), Grandi E Nephrol Dial Tranplant 2008; 23:2192-7 [3] (full text)) e di micro-infiammazione [Amore A J Am Soc Nephrol 1997; 8:1431-6 [2] (full text), Higuchi T Am J Nephrol 1997: 17:428-34 [4]).

Per evitare qualsiasi causa di bioincompatibilità, dAc è stato recentemente sostituito da un dialisato contenente Citrato (dCit).

Il Citrato possiede anche un effetto  anticoagulante per il suo legame con Ca++, ben noto nell’anticoagulazione regionale con citrato di uso comune nei trattamenti per l’ Insufficienza Renale Acuta, ma poco documentato nei concentrati utilizzati per la per dialisi cronica.

Lo scopo di questa indagine è stato quello divalutare il comportamento dei parametri coagulativi in pazienti trattati con EDF on-line ad alto volume convettivo a breve ed a lungo termine utilizzando dCit.

CASISTICA E METODI

16 pazienti in EDF sono stati arruolati in uno studio prospettico, sequenziale, caso-controllo.

BASELINE: EDF con dAc (Ac=3.0 mmol/l, Ca=1.5mmol/l) durata una settimana, dose eparina(epa)=3980±1790 UI

PERIODO 1: EDF con dCit (Cit=1.0 mmol/l, Ca=1.5mmol/l) durata una settimana, Epa=3870 ± 1550 UI

PERIODO 2: EDF con dCit (Cit=1.0 mmol/l, Ca=1.5mmol/l) durata 6 mesi, Epa=3480 ± 1190 UI (-12.5%);

PERIODO 3: EDF con dCit (Cit=1.0 mmol/l, Ca=1.65mmol/l) durata 6 mesi, Epa=3020 ±1000 UI (-25%).

In ogni fase il volume convettivo è stato autoimpostato (UltraControl) e sono state analizzate le seguenti variabili : citrato plasmatico (sCit), conta piastrinica (PLTs), fibrinogeno (sFib), aPTT, calo intradialitico di urea, fosforo, Beta 2 Microglobulina.

RISULTATI

Con l’introduzione del citrato nel bagno, si è evidenziato un aumento della citratemia (Fig.1) che correla con variazioni della calcemia. In particolare, al Baseline il Ca++ aumenta durante la sessione in Ac-EDF (da 1.13±0.05 a 1.22±0.03 mmol/l, p<0.0001) e si riduce nei trattamenti Cit-EDF, eccetto che nel Periodo 3 (Periodo 1: da 1.12±0.07 a 1.07±0.03 mmol/l, p<0.01; Periodo 2: da 1.09±0.07 a 1.05±0.03 mmol/l, p<0.03; Periodo 3: da 1.14±0.07 a 1.12±0.09 mmol/l, p<0.55). L’aPTT (Fig.2) risulta influenzata dall’introduzione del citrato nel bagno di dialisi, mentre gli altri parametri analizzati non sembrano interessati (Fig.1). Il volume convettivo totale (Fig.3) risulta a sua volta influenzato dall’introduzione del citrato nel bagno, anche se al limite della significatività (Baseline: 24.7±2.6 L, Periodo 1: 26.0±2.6 L, Periodo 2: 26.1±3.9 L, Periodo 3: 26.0±2.6 L, p=0.06). Infine, nessuna differenza significativa è stata osservata nella rimozione dellle piccole e medie molecole.

CONCLUSIONI

In pazienti trattati con Cit-EDF la dose eparinica può essere ridotta fino al 25% senza determinare alcun problema tecnico nè clinico.

Inoltre, la stabilità della conta piastrinica in corso di Cit-EDF così come l’aumento non significativo dell’aPTT di fine trattamento, nonostante la riduzione della dose di eparina, suggeriscono una ridotta trombogenicità del circuito extracorporeo determinata dalla presenza del citrato nel dialisato.