Razionale
Studi epidemiologici evidenziano un tasso di mortalità inferiore nei bevitori moderati di vino rispetto ai non bevitori. Gli effetti del vino rosso sembrano correlati alla presenza dei polifenoli, potenti agenti antiossidanti. Il vino bianco sembra possedere proprietà antinfiammatorie simili al vino rosso grazie al contenuto di monofenoli, come l’idrossitirosolo (OHT).
Casistica e Metodi
Per valutare l’azione antiinfiammatoria dell’assunzione di vino bianco abbiamo condotto uno studio prospettico, a singolo braccio, randomizzato in cross over, su 10 volontari sani (6M e 4F, età media 45±13 anni) e su 10 pazienti con insufficienza renale cronica in stadio III K-DOQI (5M e 5F, età media 51±11 anni). Dopo 1 settimana di wash out i soggetti assumevano per due settimane 2-3 bicchieri al giorno di vino bianco Soave Superiore (Consorzio Tutela Vino Soave – 4ml/Kg) e olio extra vergine di oliva (braccio A) oppure con solo olio extra vergine di oliva senza vino bianco (braccio B). Sono stati dosati livelli plasmatici di PCR, IL6, IL8, TNFa e livelli urinari di OHT.
Risultati
Dopo assunzione di vino bianco, nei soggetti sani i livelli di PCR si riducevano da 2,58±1,22 a 1,90±0,94 mg/l (p<0.05) e quelli di IL-6 da 2,18±1,82 a 1,70±1,28 mg/l (p n.s.), mentre nel gruppo IRC la PCR si riduceva da 4,06±1,78 a 2,38±1,89 (p<0,05) e IL-6 da 5,27±3,23 a 3,66±2,31 (p<0,05). Nessuna significativa variazione era rilevata nel periodo di assunzione del solo olio d’oliva. I livelli urinari di OHT sono risultati aumentati dopo assunzione di vino ed olio nel gruppo di soggetti sani (100,77±71,8 vs 68,09±46,75) seppur in modo non significativo.
Conclusioni
Durante l’assunzione combinata di vino bianco e di olio extra vergine di oliva i marker plasmatici dell’infiammazione si sono ridotti significativamente in particolare nei pazienti con IRC, confermando per la prima volta nell’uomo l’effetto antiinfiammatorio dei monofenoli contenuti nel vino bianco già evidenziato in vitro.