DISAUNTONOMIA NEI PAZIENTI DIABETICI TIPO II SENZA E CON MALATTIA RENALE CRONICA: RUOLO DELL’IPOSSIA E DEL TRAINING RESPIRATORIO

Razionale

La neuropatia autonomica cardiovascolare (CAN) è un riscontro molto comune nei pazienti diabetici ed è correlata all’elevata morbilità e mortalità di questa popolazione “Vinik-2007” [1] (full text). I meccanismi patogenetici della CAN sono ancora poco noti e potenzialmente includono sia alterazioni strutturali che funzionali “Bernardi-2011” [2]. In questo studio abbiamo testato l’ipotesi che l’ipossia possa essere un fattore funzionale e potenzialmente trattabile di CAN in pazienti diabetici di tipo 2 con o senza malattia renale cronica (CKD).

Pazienti e metodi

Sono stati arruolati 26 diabetici di tipo II (61±0,8 anni) e 24 soggetti sani (58,5±1 anni).

La durata del diabete era 10,5±2 anni, il GFR era 68,1±5,5 ml/min (figura 1). La CAN veniva valutata mediante la misurazione della sensibilità del baroriflesso arterioso (BRS) ottenuto dalla registrazione dell’intervallo RR e della pressione arteriosa durante respiro spontaneo e respirazione controllata a 15 respiri/min o lenta, a 6 respiri/min, in condizioni di normossia e iperossia (5 L/min ossigeno) “Laude-2004” [3].

Risultati

In condizioni basali i pazienti diabetici presentavano BRS inferiore rispetto al gruppo di controllo (7,0±1,2 vs 12,6±2,0 ms/mmHg, p<0.005). La respirazione lenta e la somministrazione di ossigeno erano capaci di indurre un aumento della saturazione di O2 e del BRS in entrambi i gruppi (9.6±1.9 e 15.3±2.3 ms/mmHg, rispettivamente, p< 0.05 vs basale).

Inoltre, in condizioni di iperossia i pazienti diabetici presentavano un miglioramento BRS, che non era potenziato dalla respirazione lenta, indicando che i due effetti sono probabilmente correlati (figura 2).

Tra i soggetti diabetici i pazienti affetti da CKD (n 12) presentavano, rispetto ai non-CKD, una maggiore durata del diabete e un peggiore controllo glicemico. Anche in questo sottogruppo di pazienti la respirazione profonda determinava un miglioramento significativo della saturazione periferica e del BRS (9,8±3,7 vs 6,8±1,2 ms/mmHg, p<0.05 vs respirazione spontanea).

Conclusioni

La funzione autonomica può essere parzialmente migliorata aumentando l’apporto di ossigeno, suggerendo così che il trattamento dell’ipossia tramite il training respiratorio possa rappresentare una nuova, semplice modalità terapeutica nella gestione delle complicanze del diabete, anche in presenza di concomitante danno renale.

Ringraziamenti

Studio finanziato con borsa di studio FIR e SIN.