INTRODUZIONE
Sempre più spesso donne affette da malattia renale cronica decidono di intraprendere una gravidanza; date le limitazioni terapeutiche (tossicità fetale di molti farmaci), la dieta ipoproteica potrebbe essere un valido strumento per preservare la funzione renale, ridurre l’iperfiltrazione e contenere la proteinuria.
Tuttavia, mentre il suo impiego nel follow-up dell’IRC è stato variamente indagato, poche sono le esperienze in gravidanza. (Yokoyama Y – 2014 [1]; Craig WJ – 2009 [2] (full text))
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di fare una revisione sistematica della letteratura sulla relazione tra alimentazione, in particolare dieta vegetariana/vegana, ed outcome materno-fetali in donne “sane”.
MATERIALI E METODI
Ad agosto 2013 sono state effettuate ricerche bibliografiche su Medline, Embase e Cochrane utilizzando MESH e termini liberi relativi a “gravidanza e dieta”; tutti gli step sono stati fatti in doppio e confrontati.
Sono stati trovati e valutati 2329 articoli, da cui ne sono stati selezionati:
- 13 inerenti gli outcome clinici materno-fetali
- 10 sui deficit di microelementi
Si tratta di articoli scritti tra il 1977 ed il 2013; sono soprattutto studi prospettici o cross-sectional coinvolgenti un numero di donne variabile (19-2187).
Uno degli studi inoltre riguarda un’intera comunità, 7285 soggetti tra uomini e donne. (Alwan NA – 2011 [3] (full text); Koebnick C – 2001 [4] (full text); Fonnebo V – 1994 [5] (full text)) figura 1.
RISULTATI E DISCUSSIONE
I risultati sono eterogenei e non permettono un approccio meta-analitico:
- il peso alla nascita è minore nei figli di vegetariane (p>0,05);
- esiste una correlazione non statisticamente significativa con un più breve periodo gestazionale;
- la dieta vegetariana non si associa ad un rischio significativamente aumentato di complicanze materne, anzi è protettiva verso un eccessivo aumento ponderale in gravidanza;
- le donne vegetariane hanno un rischio aumentato di deficit di alcuni microelementi che non correla però con una maggior frequenza di anemia rispetto alle donne a dieta libera;
- la supplementazione degli elementi carenti migliora gli outcome fetali.
COCLUSIONI
Gli studi analizzati permettono di affermare che:
- la dieta vegana-vegetariana non ha effetti negativi sugli outcome materno-fetali;
- spesso tale regime dietetico è protettivo verso le complicanze materne;
- i microelementi carenti possono essere supplementati con buoni risultati.
Sono tuttavia necessari ulteriori studi per validare l’utilizzo della dieta vegana-vegetariana in popolazioni di soggetti patologici, come le donne con malattia renale cronica.