VELOCITÀ DI CONDUZIONE INTRA-ATRIALE, DIAMETRO ATRIALE E FIBRILLAZIONE ATRIALE IN PAZIENTI EMODIALIZZATI

INTRODUZIONE

La firìbrillazione atriale (FA) è una frequente complicanza della seduta emodialitica e la sua prevalenza nella popolazione degli emodializzati è elevata.Sia il rimodellamento strutturale dell’atrio che quello elettrico, ed in particolare il rallentamento della velocità di conduzione intratriale,  giocano un ruolo determinante nell’insorgenza della FA. E riconosciuto che la registrazione ad alta risoluzione dell’onda P riflette la velocità di conduzione intra atriale, ma non ci sono studi che abbiano analizzato la relazione tra durata dell’onda P (Pwd) e FA nei pazienti in emodialisi (HD).          

Scopo del nostro studio è stato di misurare la durata dell’onda P in gruppi di pazienti in HD con o senza storia di pregressi episodi di  FA.

PAZIENTI E METODI

Sono stati arruolati per lo studio 45 pazienti.Un primo gruppo di 19 pazienti è stato studiato entro i  primi sei mesi dall’inzio del trattamento dialitico  (gruppo HD1) e dopo 18+3 mesi di follow-up (gruppo HD2). I restanti 26 pazienti erano divisi in 2 gruppi, il primo includeva 13 pazienti in HD cronica da almeno 5 anni,  ma senza storia clinica di FA (gruppo HD3), mentre nel secondo erano inclusi pazienti in ritmo sinusale con età dialitica maggiore di 5 anni, ma con anamnesi positiva per FA parossistica o persistente (gruppo HDAF, n=13). In tutti i pazienti è stata registrata la Pwd tramite ECG-Holter ad alta risoluzione (1000 Hz)  e  sono stati dosati i valori plasmatici di Na+, K+, Ca++ e HCO3-, prima (pre-HD) e dopo (post-HD) una seduta dialitica di metà settimana. Inoltre è stato veniva eseguito un ecocardiogramma per misurare il diametro anteroposteriore atriale.

RISULTATI

CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI

I pazienti del gruppo HD3 erano più anziani di quelli del gruppo HD1 (69.1+13.vs 58.4+16 anni, p<0.05) ma avevano una età simile a i pazienti del gruppo HD2 (60+16 anni, p<0.05) e HDAF (67,5+8 anni). L’età dialitica era maggiore nel gruppo HD3  in confronto a tutti gli altri gruppi  [123.9+67.7 vs 4.3+1.7 (HD1), 22.1+3.2 (HD2), 72.2+43.6 (HDAF) mesi, p<0.001], e nel gruppo HDAF rispetto ai gruppi HD1 e HD2 (p<0.001) (Figura 1)

DURATA DELL’ONDA P E DIMENSIONI ATRIALI

La Pwd pre-HD era prolungata nel gruppo HDAF in confronto a tutti gli altri gruppi [153+16vs131+11 (HD1),140+12(HD2),142+7 (HD3) msec; p<0.02] ed era più breve nel gruppo HD1 in confronto a tutti gli altri (p<0.03) (Figura 2). Nei gruppi HD1 e HD2 la dimensione atriale era minore che nei gruppi HD3 e HDAF (40+5 e 41 + 4 vs 45+3 e 44 + 6 mm rispettivamente, p<0.01), mentre non differiva tra i gruppi HD1 e  HD2 (Figura 3).

EFFETTO ACUTO DELL’EMODIALISI SULL’ONDA P

La seduta dialitica induceva un incremento significativo della Pwd in tutti i pazienti (p<0.001) (Figura 4), che era inversamente correlato alle modificazioni plasmatiche di K+ (R=0.75, p<0.001) (Figura 5).

CONCLUSIONI

L’alta incidenza di episodi di FA legati alla seduta di HD può essere almeno in parte spiegata dalla modificazione acuta della velocità di conduzione intraatriale indotta dal trattamento e correlata alla riduzione intradialitica di potassio plasmatico.

Dopo 18 mesi di HD la Pwd risuta prolungata, indicando un rallentamento cronico di conduzione dell’impulso attraverso l’atrio, nonostante le dimensioni della camera cardiaca risultino immodificate. I diametri atriali sono invece aumentati ne pazienti con lunga storia dialitica, con o senza pregressi episodi di FA (HD3 e HDAF rispettivamente). A parità di dimensioni dell’atrio, però, a Pwd risulta maggiore nel gruppo con storia clinica di FA.  

Questi elementi suggeriscono che l’elevata prevalenza di FA nella popolazione dei pazienti emodializzati sia associata a un rallentamento della velocità di conduzione attraverso il miocardio atriale e che questo fenomeno sia in parte indipendente dalle dimensioni della camera cardiaca.