OSTACOLI AL CONTROLLO DEL METABOLISMO MINERALE IN DIALISI: DATI BASALI DAL PRIMO AUDIT SIN

INTRODUZIONE

Nonostante l’introduzione di terapie nuove ed efficaci è spesso difficile raggiungere i target terapeutici del metabolismo minerale nei pazienti in emodialisi (HD) [1]. Per tale motivo abbiamo condotto un audit clinico per definire gli ostacoli al controllo del metabolismo minerale [2].

METODI

Sono stati raccolti per 509 pazienti (pts) in HD, trattati in 36 centri dialisi, dati su: politica del centro, metodi di laboratorio, caratteristiche cliniche, parametri dialitici, dieta, terapie e compliance.

RISULTATI

Centri: 19 centri (53%) adottavano le linee guida 2009 KDIGO, mentre 17 adottavano le 2003 KDOQI. 11 kit venivano usati per dosare il PTH con 3 metodiche diverse (IRMA, RIA, ELISA).

Pazienti: età 66.1±14.3 anni, età dialitica 67.1±51.3 mesi, spKV/T 1.35±0.27, calcio nel dialisato 1.5 mmol/L nell’80.5%, fratture ossee 64 pts (12.5%),  calcificazioni vascolari 268 (52%) pts.

Laboratorio: PTH 299.7±286.9 pg/ml, P 4.7±1.4 mg/dl, Ca 8.8±1.5 mg/dl, 25-OH vitamina D 18.1±16.1 ng/ml (vn >32 ng/ml).  Il 38.4% e il 67.2% dei pazienti raggiungeva i target di PTH KDOQI o KDIGO, in dipendenza di quelli adottati dal centro.

Dieta/Terapia: 63 pts (12%) avevano una dieta specifica, 336 ricevevano un chelante, incluso 50 trattati con alluminio. 204 pts assumevano calcio come chelante o come supplemento. 330 pts ricevevano la vitamina D (165 calcitriolo, 165 paracalcitolo), mentre solo 10 ricevevano 25-OH vitamina D.

Circa la metà dei pts presentava una ridotta compliance alla terapia dietetica e farmacologica nell’opinione dei medici curanti.

CONCLUSIONI

Vi è eterogeneità di linee guida e di metodiche di laboratorio. Inoltre vi è un uso estensivo di calcio e alluminio, mentre la 25-OH vitamina D è ancora poco utilizzata. La maggioranza dei pazienti non ha una prescrizione dietetica specifica e la compliance alla terapia appare scarsa. Queste dati suggeriscono che per migliorare il raggiungimento dei target terapeutici si dovrebbero implementare strategie che prevedano l’uso di linee guida standardizzate e lo sviluppo di un approccio personalizzato alle esigenze del singolo paziente.

L’effetto di tali osservazioni sarà valutato nella fase prospettica dell’audit.