LA PROTEINURIA PRE-PARTUM È UN FATTORE DI RISCHIO PER MANTENERE ELEVATI VALORI PRESSORI NEL BREVE TERMINE DOPO IL PARTO

Introduzione

L’ipertensione gestazionale complica il 10-15% di tutte le gravidanze, insorgendo de novo nel 70% dei casi ed essendo preesistente nel 30%. Una piccola percentuale di donne mantiene un’ipertensione cronica anche dopo il parto. Evidenze indirette suggeriscono che l’ipertensione gestazionale comporti un maggior rischio cardiovascolare a lungo termine. Lo scopo del nostro studio è stato quello di identificare fattori di rischio predisponenti al mantenimento di elevati valori pressori dopo il parto in pazienti con ipertensione gestazionale.

Metodi

Abbiamo condotto uno studio osservazionale prospettico ed arruolato 26 pazienti con ipertensione gestazionale o preeclampsia afferenti al reparto di Ginecologia e Ostetricia. Abbiamo registrato i parametri antropometrici, clinici e bioumorali prima del parto e successivamente ogni quindici giorni in occasione delle visite ambulatoriali. Abbiamo diviso le puerpere in due gruppi: donne in cui i valori pressori si sono normalizzati entro 15 giorni dal parto (gruppo 1) e donne che hanno mantenuto elevati valori pressori anche a distanza di 15 giorni dal parto (gruppo 2). Abbiamo definito l’ipertensione come necessità di assumere farmaci per mantenere la pressione arteriosa al di sotto di 130/80 mmHg.

Risultati

Le pazienti sono risultate simili per età, BMI, primiparità e comorbidità Figura 1. Non abbiamo osservato differenze significative nell’aumento di peso intragravidico e nel peso del neonato tra i due gruppi Figura 1. L’ipertensione è stata riscontrata più precocemente nel gruppo 2 (10 giorni) rispetto al gruppo 1 Figura 1. Tutte le pazienti hanno portato a termine con successo la gravidanza. Una proteinuria pre-partum maggiore di 300mg/24ore è stata osservata più frequentemente nel gruppo 2 (84.6% vs. 30.7%) Figura 2. Inoltre, sebbene la pressione arteriosa sistolica non sia risultata differente tra i due gruppi (122.3±3.6 vs. 131.2±4.4 mmHg), la pressione diastolica non è stata completamente controllata dalla terapia mantenendosi più elevata nel gruppo 2 rispetto al gruppo 1 (p<0.01) Figura 3. Il controllo pressorio, tuttavia, è stato ottenuto con successo mediante monoterapia nella maggior parte delle pazienti Figura 4. La presenza di proteinuria prima del parto è stata associata ad un rischio 12,4 volte maggiore di mantenere elevati valori pressori a due settimane dal parto (OR=12,38, p<0.05) Figura 5.

Conclusioni

Il nostro studio dimostra una forte associazione tra la presenza di proteinuria durante la gravidanza ed il rischio di mantenere elevati valori pressori, suggerendo un più attento controllo clinico delle gravide proteinuriche anche dopo il parto.