INTRODUZIONE
La malattia renovascolare comprende molteplici alterazioni anatomofunzionali che, riducendo il lume delle arterie renali, determinano ischemia renale. Tale patologia può esprimersi con due differenti quadri clinici:
- ipertensione renovascolare, caratterizzata da ipertensione sistemica, secondaria a lesioni aterosclerotiche o displasiche delle arterie renali;
- nefropatia ischemica, caratterizzata prevalentemente da alterazioni della funzione renale, secondaria , nella quasi totalità dei casi a lesioni aterosclerotiche.
Stime della prevalenza della nefropatia ischemica derivano principalmente da autopsie e studi angiografici in pazienti con ipertensione renovascolare o malattia aterosclerotica diffusa. (Holley [1], Sawicki [2], Eyler [3], Valentine [4] Zuccalà [5] )
Risulta quindi evidente la necessità di studi clinici per valutare la reale prevalenza della nefropatia ischemica nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica.
OBIETTIVO
L’obiettivo principale del nostro studio è quello di valutare sia la prevalenza della nefropatia ischemica, sia le caratteristiche clinico-epidemiologiche, sia le tecniche diagnostiche in pazienti con lesioni aterosclerotiche e concomitante insufficienza renale cronica afferenti al reparto, agli ambulatori ed al day-hospital della Nefrologia FEDERICO II.
METODI
Sono stati valutati 1607 pazienti, venuti alla nostra osservazione nel periodo 2008-2011. Sono stati considerati i seguenti criteri di inclusione: insufficienza renale cronica (I-V stadio KDOQI non in trattamento emodialitico), presenza di lesioni aterosclerotiche interessanti qualsiasi distretto vascolare. Sono stati esclusi dallo studio pazienti trapiantati di rene o in trattamento dialitico sostitutivo. Rispettavano i criteri di inclusione n. 284 pazienti. Di questa coorte sono stati acquisiti: dati anagrafici (sesso, età), clinico-anamnestici (pressione arteriosa, peso corporeo, altezza, BMI, eventi cardiovascolari pregressi e familiarità per eventi cardiovascolari), di laboratorio, esami strumentali.
RISULTATI
Le caratteristiche clinico-laboratoristiche dell’ intera coorte sono riportati nella fig.1. Il 40.5% della popolazione totale risultava affetto da insufficienza renale cronica da causa sconosciuta. La nefropatia ischemica era diagnosticata nell’11.3% della popolazione. Nella restante parte della coorte l’insufficienza renale cronica era causata da: ipertensione arteriosa (16.9%), diabete (13%), glomerulonefrite (10.9%), nefrite interstiziale (3.2%), calcolosi renale (2.5%), rene policistico (1.8%).
Si rilevava una maggiore prevalenza della familiarità degli eventi cardiovascolari (46.9% Vs 33.7%),della dislipidemia (84.4% Vs 69%) degli eventi cardiovascolari pregressi ( 53.1% Vs 32.1% ) nei nefropatici ischemici rispetto alla restante popolazione. Risultava invece minore la prevalenza dei diabetici (12.5% Vs 36.5% ) nel gruppo con nefropatia ischemica rispetto al gruppo senza.
I dati relativi agli esami strumentali mostravano che in tutta la coorte l’ecocolordoppler TSA era l’esame più frequente ( 86% ) e risultava positivo per lesioni aterosclerotiche nel 97% dei casi (Fig 2).
L’esame doppler dell’arterie renali era stato effettuato nel 71,9% dei pazienti con nefropatia ischemica (100% positivi per stenosi), nel 42,6 % con IRC da causa sconosciuta ( 26,5 % positivi per stenosi) e nel 34,3 % della restante popolazione (31,9 % positivi per stenosi). (Fig. 3).
La scintigrafia renale era stata eseguita nel 31,2% della popolazione ischemica Vs 11,9% della rimanente coorte (positivo per stenosi nel 100% Vs 40%) .
L’esame doppler dell’aorta addominale era stato eseguito nel 46,9% dei pazienti con nefropatia ischemica V.s. 22,1% dei pazienti con IRC da altre cause (positivo per lesioni aterosclerotiche nel 100% V.s. 63% (Fig.4).
CONCLUSIONI
Una migliore conoscenza epidemiologica e valutazione diagnostica della nefropatia ischemica determinerebbe una riduzione della quota di diagnosi sconosciute di Insufficienza renale cronica con conseguente trattamento più appropriato e prevenzione di outcomes più sfavorevoli.