IL TRATTAMENTO DIALITICO IN LOMBARDIA DAL 1997 AL 2011: ANALISI DELLE TENDENZE

INTRODUZIONE E SCOPO DELLO STUDIO

Il Registro Lombardo di Dialisi e Trapianto  raccoglie i dati aggregati e disaggregati relativi ai pazienti in trattamento sostitutivo per insufficienza renale cronica in tutti i Centri Dialisi della Lombardia al 31 dicembre di ogni anno. I report pubblicati annualmente (www.nefrolombardia.org) rappresentano, quindi, un’istantanea  fedele della popolazione in trattamento e l’analisi cronologica dei dati consente di apprezzare le variazioni che intervengono nella popolazione dialitica rispetto alle sue principali caratteristiche demografiche e cliniche.

Abbiamo pertanto voluto raccogliere i dati aggregati relativi al periodo 1997-2011 per poterne analizzare le tendenze emergenti sia in relazione al volume dei pazienti in trattamento, sia in relazione alla sede del trattamento ed alle metodiche dialitiche impiegate.

MATERIALI E METODI

La raccolta dei dati è stata effettuata dal 1992 al 2006 mediante scheda informativa di centro su supporto cartaceo inviata ai singoli Centri Dialisi della Regione Lombardia. Nella scheda venivano registrati i dati aggregati relativi ai pazienti incidenti nel corso dell’anno ed  alla prima metodica dialitica impiegata nonchè quelli dei pazienti prevalenti al 31 dicembre, con specificazione  della modalità e della sede del trattamento dialitico.

Dal 2007 la raccolta dei dati è avvenuta direttamente via web, tramite schede compilabili ad accesso riservato per ogni singola struttura, sul sito www.nefrolombardia.org. Le informazioni richieste erano la stesse già citate per le schede informative cartacee.

Nel periodo considerato la risposta del Centri Lombardi ai questionari è sempre stata del 100%, 

RISULTATI

L’analisi dei dati ci ha consentito di evidenziare le seguenti principali tendenze:

  1. Nel periodo considerato, il numero assoluto di pazienti incidenti è costantemente aumentato, da 1113 a 1740/anno, +56%) così come il numero dei pazienti prevalenti (da 5633 a 7239 , +28%)   (figura 1),  mentre i tassi  di incidenza e prevalenza sono aumentati solo nei primi 5 anni (da 124 a 172 pmp e da 633 a 720 pmp, rispettivamente),  per restare sostanzialmente stabili negli anni successivi, a causa del parallelo costante incremento demografico  (+ 884.114 abitanti negli ultimi 10 anni) (figura 2).
  2. La scelta del  primo trattamento dialitico, da un rapporto emodialisi/dialisi peritoneale di 2,72 nel  primo triennio, si è progressivamente spostata a favore dell’ED fino ad un rapporto di  5,15 nell’ultimo triennio (figura 3). 
  3. Quanto alla sede di trattamento, il rapporto fra dialisi ospedaliera ed extraospedaliera (dialisi in CAL/CAD, ED domiciliare e dialisi peritoneale), inizialmente pari a 1,12  è costantemente aumentato fino all’attuale  valore di 1,48 (figura 4).
  4. Osservando i  dati assoluti, l’incremento di 1085 pazienti prevalenti osservato negli ultimi 10 anni è avvenuto sostanzialmente a carico  della sola dialisi ospedaliera (+1082) (figura 4) e, relativamente alle metodiche  di trattamento, quasi completamente delle tecniche convettive (+1043, +164%) (figura 5).
  5.  Nel campo della dialisi peritoneale, in un quadro di progressiva riduzione dei pazienti prevalenti (-18% in 15 anni), il calo è sostenuto dalla CAPD (-424 pazienti; -48%), non compensato dall’ incremento dell’APD (+257 pazienti; +258%) (figura 6).

CONCLUSIONI

Nell’analisi effettuata sui dati del periodo 1997-2011 emergono chiaramente alcune tendenze:

  • il costante aumento dei pazienti prevalenti ed incidenti lungo tutto il periodo, più marcato nei primi anni di osservazione, ma presente  anche in quelli successivi 
  • la progressiva tendenza, specie negli ultimi 8 anni, alla centralizzazione del trattamento negli ospedali
  • la progressiva riduzione dell’utilizzo della dialisi peritoneale, malgrado la maggior disponibilità di modalità terapeutiche (APD in aggiunta a CAPD ed IPD) ed il corrispettivo  maggior  ricorso alle tecniche dialitiche extracorporee
  • Il progressivo maggior utilizzo  delle metodiche di emodiafiltrazione, nelle loro diverse modalità, particolarmente evidente nell’ultimo decennio.

Queste tendenze sono verosimilmente correlate alle mutate caratteristiche della popolazione (aumento dell’età e delle comorbidità) e, per quanto riguarda le metodiche extracorporee, forse anche alla ricaduta nella pratica clinica dei più recenti trials sulle metodiche on line ed alle indicazioni delle European Best Practice Guidelines.

È comunque evidente che, da un punto di vista economico, tutte queste tendenze convergono nel produrre un   progressivo aumento del costo totale e pro capite del trattamento;  ciò potrebbe rivelarsi, specie in un momento di crisi economica perdurante, un fattore critico per la futura sostenibilità del sistema.

Si impone, quindi, un ulteriore livello di analisi e di riflessione che non può prescindere dalla disponibilità  dei dati disaggregati individuali e che confidiamo possa essere realizzabile, a breve termine, attraverso la piena implementazione della  Rete Nefrologica Lombarda.

Ringraziamenti

Il nostro particolare ringraziamento va tutti i Referenti di Centro che hanno raccolto ed inviato i dati negli ultimi 15 anni, senza il cui paziente lavoro non sarebbe stato possibile effettuare questo studio.