Successo terapeutico dell’associazione foscavir- everolimus in un trapianto renale con infezione da Cytomegalovirus Ganciclovir- resistente (mutazione UL97-codone C603W)

Razionale

L’infezione da Cytomegalovirus (CMV) è causa di morbilità e talora di perdita del graft e morte nel paziente con trapianto renale. Seppur diffusa e consolidata la profilassi con Valganciclovir e Ganciclovir (GCV), è emergente la farmaco resistenza. (“Kotton CN-2010 [1]“)

Noi riportiamo il caso clinico di un trapiantato renale con un’infezione da CMV GCV resistente trattata con beneficio dall’ associazione terapeutica foscavir- everolimus.

Casistica e Metodi

Un uomo di 53 anni veniva sottoposto a trapianto renale da un donatore cadavere CMV- positivo nell’ Aprile 2012. La sua terapia di induzione era a base di basiliximab, di mantenimento con steroidi, tacrolimus e acido micofenolico. Per mismatch sierologico- CMV, si eseguiva profilassi con Valganciclovir (900 mg/die). A 40 giorni ricovero per iperpiressia e diarrea. Agli esami ematici rialzo della creatinina (da 1.8 a2 mg/dL) e positività a infezione da CMV (DNA 164,440 copie/mL). EGDS, RX Torace e biopsia renale escludevano colonizzazione tissutale. Il trattamento con Ganciclovir ev (5 mg/kg/12h) fu iniziato con sospensione dell’acido micofenolico e riduzione del tacrolimus. L’indagine genetica mostrò una mutazione del gene UL 97 (C603 W) che conferisce resistenza al GCV. Stoppammo Ganciclovir e iniziammo il Foscavir 6 g/die. La terapia immunosoppressiva si modificò con l’introduzione dell’ everolimus (5-8 ng/mL trough level) e la minimizzazione del tacrolimus (1-3 ng/mL trough level).

Risultati

A 15 giorni dall’inizio di questa terapia la carica virale si negativizzò cosi il foscavir fu stoppato e proseguito il trattamento con mTOR inibitore e minima dose di tacrolimus. A 4 anni non si sono verificati segni clinici né laboratoristici di infezione da CMV, né ripercussioni negative sulla creatinina e sul graft.

Conclusioni

L’associazione mTOR inibitore- foscavir sembra un’ottima strategia terapeutica nel trapianto renale con un’infezione CMV farmaco-resistente: comporta una rapida e persistente clearance virale e non compromette la funzione del graft nel breve e medio termine. (“Menghi V-2016″) [2] (full text)