I PREDITTORI DELLE OSPEDALIZZAZIONI NEI PAZIENTI IN TRATTAMENTO DIALITICO

Background

L’età avanzata e la complessità dei processi comorbidi associati all’insufficienza renale producono un alto rischio di ospedalizzazione nella popolazione dialitica, amplificando i costi sanitari di questa popolazione; non è noto, tuttavia, quali siano gli elementi che predicono le ospedalizzazioni in questi pazienti.

Pazienti

Il progetto PROGREDIRE (Prospective Registry Of The Working Group Of Epidemiology Of Dialysis Region Calabria), che ha arruolato il 75% dei pazienti trattati nei centri dialisi calabresi al 31/12/2009 (n=1065/1409), ha tra i suoi obiettivi quello di analizzare i principali fattori organizzativi e clinici responsabili delle ospedalizzazioni in questa popolazione.

Risultati

I dati della coorte in studio sono riportati in Figura 1.

La durata mediana del follow up è stata di 356 giorni (Range I.Q.: 120-422). Il tasso di incidenza delle ospedalizzazioni era 0.7 paziente/anno, dato identico a quello rilevato dallo studio DOPPS nei centri italiani (NDT 2004,19:108-120).

All’analisi univariata di Cox le comorbidità cardiovascolari (HR: 1.41, CI 95%: 1.11-1.81, p=0.005), la proteina C reattiva [HR (0.1 mg/L) : 1.05, CI 95%: 1.01-1.10, p=0.021],  e la pressione differenziale post-dialisi [HR (5 mmHg): 1.04, CI 95%: 1.001-1.07, p=0.045] erano i principali predittori clinici di ospedalizzazione, e vi era inoltre una debole associazione tra questi ultimi  e la presenza di ipertensione (HR: 1.34, CI 95%:0.97-1.87, p=0.08).  Fra le variabili organizzative solo il rapporto n.pazienti/n.medici era un forte predittore di ospedalizzazioni (HR: 1.04, CI 95%: 1.02-1.06, p<0.001) (Figura 2 A).

 All’analisi multivariata solo le comorbidità cardiovascolari (HR: 1.41, CI 95%: 1.08-1.85, p=0.011) e il numero di pazienti per medico nel centro (HR: 1.05, CI 95%: 1.02-1.07, p<0.001) erano predittori indipendenti del tasso di ospedalizzazione (Figura 2 B).

Conclusioni

L’intensità delle risorse umane è un fattore spesso invocato per spiegare la variabilità degli outcomes clinici in sistemi sanitari di diversi paesi. Questi dati suggeriscono che un indicatore organizzativo fondamentale, che definisce le dimensioni relative dello staff medico, è un predittore che, indipendentemente dalle comorbidità, cattura rilevanti differenze di ospedalizzazione tra centri di una stessa regione. Questi risultati hanno ovvie implicazioni per analisi comparative tra centri diversi o per analisi di audit a livello regionale/nazionale.

*PROGREDIRE workgroup

Alati G. (Tropea), Barreca E. (Scilla), Boito R. (Crotone), Bovino M. (Cariati), Bruzzese V. (Taurianova), Capria M. (Catanzaro Mater Domini), Cassani S. (Cosenza), Chiarella S. (Catanzaro), Chippari A. (Rossano), Cicchetti T. (Rossano), Crifò-Gasparro E. (Scilla), Curti C. (Paola), D’Agostino F. (Lamezia), D’Anello E. (Amantea), De Gaudio M. (Trebisacce), Foscaldi A. (Castrovillari) ,Fornaciari C. (Nicotera), Franco C. (Locri), Gaglioti A. (Catanzaro Mater Domini), Galati D. (Serra S. Bruno), Grandinetti F. (Soverato), Lo Gullo M. (Soveria M.), La Gamba M. R. (Lamezia), Logozzo D. (Acri), Maimone I. (Lungro), Mannino M. L., Mazzuca E. (Catanzaro Lido), Mellace A. (Catanzaro Lido), Natale G. (Vibo V.), Panuccio V. (Reggio C.), Plutino D. (Palmi), Pugliese A. (Soriano C.), Reina A. (Amantea), Roberti R. (Cosenza Asl 4), Sant’Angelo M. G. (Montalto U.), Sellaro A. (Mesoraca), Scicchitano R. (Chiaravalle), Vardè C. (Nicotera),  Zingone F. (S.G. in Fiore)